Snobbato Clooney, ai Tony premio ai robot di Maybe Happy Ending

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Lieto fine ai Tony per Maybe Happy Ending, lo show di Will Aronson che, grazie a un passaparola tra il pubblico, e' diventato il fenomeno teatrale dell'anno: la rom-com futuristica ambientata in un futuro non troppo lontano in cui Oliver e Claire, due robot che si incontrano in una città simile a Seul, sviluppano un legame incandescente che esplora temi di amore, relazione, obsolescenza e mortalità mettendo in luce ciò che significa vivere anche per chi non è umano, ha vinto ben sei premi nel corso della serata al Radio City Music Hall di New York condotta da Cynthia Erivo, tra cui quello per best musical. I Tony sono l'equivalente degli Oscar per Broadway: e' rimasto a bocca asciutta George Clooney, candidato come miglior attore per Good Night, and Good Luck, l'adattamento teatrale del suo film del 2005 su Edward R. Murrow e la sfida al maccartismo, mentre altri attori, tra cui Nicole Scherzinger per Sunset Boulevard e Sarah Snook di Succession per il tour de force di Il Ritratto di Dorian Gray al femminile in cui ogni sera ha interpretato ben 26 personaggi, hanno vinto il premio per la prima volta. E' stata una celebrazione per Hamilton, il musical di Lin-Manuel Miranda che 10 anni fa ha raccontato la nascita della democrazia americana in chiave multiculturale. Per marcare l'anniversario 28 membri del cast originale si sono riuniti sul palco in un'antologia di brani tra cui Non-Stop, My Shot, The Schuyler Sisters, Guns and Ships e History Has Its Eyes on You. Gli attori - non in costume ma in abito da sera con accessori legati ai loro personaggi (Lafayette un basco, Burr la cappa da duellante) - non hanno detto una parola: per loro ci ha pensato la Erivo, secondo cui "Hamilton ha ridato forza al teatro americano e non ha cambiato solo Broadway ma come gli americani vedono la loro storia. O almeno cosi' mi dicono", ha detto la star di Wicked che nel 2016 fu l'unica cantante a vincere un Tony che non fosse per Hamilton, riferendosi alle campagne dell'amministrazione Trump per riscrivere la storia degli Stati Uniti dal punto di vista dei bianchi.
   

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