Sinner riparte da potenza e agilità: verso gli Us Open col metodo Ferrara

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Jannik a Montecarlo con il preparatore tornato nel team: non solo palestra. Sabato si va a Cincinnati

Federica Cocchi

Giornalista

31 luglio - 12:29 - MILANO

A casa Sinner non si perde tempo. Il numero 1 al mondo è già al lavoro da qualche giorno a Montecarlo. Sui campi in cemento del Country si programma il futuro più prossimo, quello che vedrà Jannik difendere il trono mondiale dagli assalti di Carlos Alcaraz. Prima fermata Cincinnati, il Masters 1000 in cui è il detentore del titolo, ma il bottino grosso è a New York, dove Jannik ha 2000 punti da difendere. Sinner in questi giorni sta lavorando con Simone Vagnozzi ed è stato raggiunto anche da Umberto Ferrara, il preparatore atletico reintegrato una settimana fa. Il pragmatico numero 1 al mondo è tornato al passato, e dopo il trionfo a Wimbledon e in vista dell’estate americana, ha deciso di riprendere nel team il preparatore con cui aveva interrotto i rapporti nell’agosto 2024, in seguito al caso di contaminazione involontaria al Clostebol costata tre mesi di squalifica. Una scelta professionale che dimostra, nel caso il campo non avesse parlato già abbastanza, che il passato è alle spalle e la fiducia nel fitness coach ancora intatta. È con lui che Sinner ha ottenuto i risultati più importanti a livello di potenza e tenuta atletica, gestiti poi nell’ultimo anno da Marco Panichi, con cui il rapporto si è interrotto alla fine di giugno. Il comunicato ufficiale diffuso dal team di Sinner è stato chiaro: "Una decisione condivisa per assicurare performance ai massimi livelli e dare coerenza al percorso fisico e mentale dell’atleta". Il primo appuntamento sul cemento americano è in programma da giovedì 7 agosto, col numero uno al mondo che non inizierà il suo percorso prima del 9, e anche per questo la partenza per l’Ohio è fissata per sabato. 

fisico

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Il legame tra Sinner e Ferrara era nato nel maggio 2022, quando l’azzurro decise di dare una svolta alla sua preparazione atletica e mentale dopo la rottura con Riccardo Piatti, il coach che l’aveva cresciuto all’Accademia di Bordighera portandolo fino alla top 10. Insieme a Simone Vagnozzi e Darren Cahill, Ferrara è stato l’uomo che ha preso in custodia il piano di sviluppo del fisico di Jannik. Un corpo che, pur esplosivo sul piano tecnico, mostrava limiti sotto il profilo della resistenza e della potenza pura nei match lunghi o su superfici pesanti. Un fisico ancora in crescita, che solo negli ultimi mesi, dati alla mano, si è completamente stabilizzato. Nel giro di due anni, i risultati sono stati tangibili e Sinner ha conquistato l’Australian Open 2024, primo Slam dei quattro in carriera, iniziando la rincorsa al numero 1 al mondo che occupa stabilmente da 60 settimane. 

programmi

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Il metodo di lavoro di Ferrara è basato sulla programmazione a lungo termine, l’attenzione al recupero e soprattutto l’adattamento specifico al tennis moderno. Non solo palestra e carichi di forza, ma anche esercizi che integrano il gesto tecnico: i famosi skill games, nei quali Sinner ha lavorato con racchetta e palla per sviluppare la rapidità decisionale insieme alla reattività fisica. Una formula particolarmente efficace per un tennista che non ha mai amato il lavoro in palestra puro e semplice. Con il preparatore bolognese, Jannik è diventato più potente senza perdere elasticità e agilità. La preparazione invernale prima dell’Australian Open 2024 è stata curata nei minimi dettagli, con richiami mirati nel corso dell’anno grazie ai quali l’azzurro ha potuto affrontare con un’ottima tenuta fisica anche i match lunghi in cinque set arrivando al finale di stagione perfettamente integro. Anche la parte nutrizionale è sempre stata seguita in prima persona da Ferrara, mentre la supervisione medica è affidata a Luca Semperboni, responsabile medico del team. "Jannik può permettersi qualche sgarro, ma sempre con consapevolezza - aveva detto in passato il fitness coach -. L’obiettivo è la sostenibilità del lavoro, non l’estremismo".

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