Sinner, i retroscena dell'addio a Panichi e Badio. E quelle interviste non concordate...

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Il n. 1 divorzia all’improvviso da preparatore e fisioterapista dopo soli 9 mesi di collaborazione

Federica Cocchi

Giornalista

27 giugno 2025 (modifica alle 23:45) - LONDRA

L’assenza di Marco Panichi ad Halle era passata quasi inosservata, poteva essere un semplice permesso dopo le fatiche del Roland Garros per poi ripresentarsi a Wimbledon. Al fianco di Jannik Sinner, uscito al secondo turno per mano di un Bublik in stato di grazia e poi vincitore del torneo, c’erano Darren Cahill e Ulises Badio, il fisioterapista che insieme al preparatore romano lavorava da settembre dello scorso anno con il team del numero 1 al mondo. Quando all’inizio della settimana a Wimbledon, però, Sinner si è presentato in campo solo con i due coach Simone Vagnozzi e Darren Cahill e l’osteopata Andrea Cipolla, che segue Jannik soprattutto quando ci sono dei cambi di superficie durante la stagione, la voce di una rottura tra il giocatore e il suo staff addetto al fisico ha iniziato a circolare. Fino a che non è stata ufficializzata anche dall’entourage di Sinner. 

rottura

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Una rivoluzione improvvisa, uno tsunami all’interno della squadra che già con i tre mesi di sospensione per il caso Clostebol era stata messa a dura prova. In realtà il malessere covava già da qualche tempo, e si era acuito forse proprio in occasione del ritorno in campo di Sinner allo scadere della squalifica. Sulla preparazione di Panichi e Badio, che per anni sono stati a fianco di Novak Djokovic, uno che ha fatto della cura del fisico una religione, nessuno ha dubbi. Sembra, infatti, che la rottura sia dovuta a una differenza di carattere, anche di stile. Jannik non avrebbe gradito alcune uscite pubbliche, interviste non concordate da parte del preparatore alla scadenza della squalifica. Nulla di compromettente, nessun segreto rivelato, ma a questo livello basta anche un granello di sabbia negli ingranaggi perché il nervosismo inizi ad affiorare. Sinner, che ha fatto della riservatezza il segno distintivo della sua carriera, non avrebbe gradito un eccesso di visibilità dei suoi compagni di team. Jannik era soddisfatto del lavoro svolto con il duo italo-argentino, e lo ha confermato anche dopo la finale del Roland Garros, dove è rimasto in campo per cinque ore e mezzo senza aver sofferto dal punto di vista fisico. Come accade spesso nelle relazioni, la convivenza è diventata pian piano insostenibile e proprio la dolorosissima sconfitta di Parigi avrebbe fatto saltare il tappo. Il timing forse non è stato dei più azzeccati, con uno Slam su cui il numero 1 al mondo punta molto per riprendersi dopo la batosta francese. Evidentemente la situazione era arrivata a un punto di non ritorno. Panichi e Badio lavorano insieme da anni, e rompere con entrambi è parsa la scelta più logica da parte di Jannik che ha preso autonomamente questa decisione. 

futuro

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E adesso? Oggi, anche se non si soffermerà troppo sull’argomento, Sinner confermerà la decisione di interrompere il percorso con Panichi e Badio. Per il resto del torneo sarà Cipolla a seguirlo, ma è quasi sicuro che il posto di preparatore atletico non resterà vacante a lungo. Panichi e Badio erano arrivati dopo che Jannik aveva deciso di chiudere la collaborazione con Umberto Ferrara e Giacomo Naldi, coinvolti nel caso di negligenza che è costata al giocatore i famigerati tre mesi di squalifica concordati con la Wada. Quando Jannik era all’Accademia di Bordighera allenato da Riccardo Piatti, a seguire il suo fisico in crescita era un’altra coppia solida di professionisti del ramo come il fisioterapista Claudio Zimaglia e il preparatore Dalibor Sirola, che aveva rimesso in piedi Zverev dopo il gravissimo infortunio alla caviglia di tre anni fa. Ora i due sono a Wimbledon per lavorare con Novak Djokovic.

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