Milletrecento eventi per parlare di
come nonostante le tensioni geopolitiche, le guerre in corso, i
conflitti commerciali la società italiana sia impegnata per
l'attuazione dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Sono
quelli del nono Festival dello Sviluppo sostenibile di ASviS,
che oggi ha raggiunto al sua chiusura all'Aula dei Gruppi della
Camera dei Deputati con l'incontro "L'ora della verità per lo
sviluppo sostenibile a dieci anni dall'Agenda 2030, dagli
Accordi di Parigi e dalla Laudato si'".
Gli eventi organizzati direttamente dall'ASviS, trasmessi in
diretta streaming, hanno raggiunto 3,5 milioni di persone, con
10 milioni di impression e 1,5 milioni di visualizzazioni. E,
parlando di dati, tra quelli più rilevanti di questa edizione ci
sono quelli del "Rapporto di primavera 2025" (basato su
rilevazioni Istat), che dimostrano come le imprese
manifatturiere con un profilo di sostenibilità "alto" abbiano
avuto una crescita addizionale del valore aggiunto pari al 16,7%
rispetto a quelle non sostenibili, a parità di altre condizioni.
Per il 92% delle imprese familiari e per l'89% delle non
familiari integrare la sostenibilità comporta benefici: per
questo, la sostenibilità è uno degli obiettivi prioritari delle
imprese nel prossimo futuro. Solo il 21% delle imprese indica il
rafforzamento delle normative climatiche come un rischio, mentre
più del 50% di quelle manifatturiere ha già investito
nell'efficientamento energetico.
A causa di politiche pubbliche che ASviS ritiene
"insufficienti e contraddittorie" l'Italia "rischia di non
approfittare delle opportunità offerte dalla transizione
ecologica e digitale, nonché di quelle che l'Unione europea ha
messo in campo nell'ambito del Green Deal, i cui obiettivi sono
stati confermati recentemente, pur con gli aggiustamenti
proposti dalla Commissione europea con il Clean Industrial Deal
e per le semplificazioni. Analoghe opportunità di sviluppo
economico e di miglioramento del benessere vengono dal
Regolamento per il restauro della natura, dalle nuove normative
che favoriscono l'economia circolare e dalle direttive per
potenziare la formazione e combattere il lavoro povero".
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