Sguardo da star. Storia del rimmel tra spiritualità e performance

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Allunga, idrata, curva, dà volume. Il mascara da Cleopatra a Marylin, a noi

Mariella Baroli

17 maggio - 16:49 - MILANO

"Trova qualcuno che ti rovini il rossetto, non il mascara", scherzava Marilyn Monroe con la leggerezza intelligente che le era propria, trasformando una battuta in una riflessione sull’essenziale. Trasformando così il mascara, con la sua capacità di definire, intensificare e scolpire lo sguardo, in un simbolo dell’estetica femminile. Oltre il semplice cosmetico, il rimmel vanta una storia antichissima, figlia di una gestualità altrettanto innata, quella di enfatizzare le ciglia. Già nell’Antico Egitto, uomini e donne impiegavano impasti a base di kohl e polvere di carbone per scurire lo sguardo, in una pratica che era decorativa e spirituale. Ciglia nere e folte non erano infatti solo segno di bellezza, ma anche simbolo di protezione e potere. Da Cleopatra a Nefertiti, il trucco degli occhi rappresentava una sorta di amuleto quotidiano. 

origini

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Per trovare le radici del mascara come concepito oggi bisogna però attendere il XIX secolo. Fu Eugène Rimmel, profumiere londinese di origini francesi, a ideare una prima formula semi-solida composta da polvere di carbone e vaselina. Il suo prodotto riscosse un tale successo che, ancora oggi, in molte lingue — italiano compreso — “rimmel” è sinonimo di mascara. Ma è nel 1917 che Helena Rubinstein compì la vera rivoluzione, lanciando sul mercato un mascara da applicare con una piccola spazzola inumidita, rendendo il gesto di truccarsi le ciglia un rituale quotidiano per molte donne. Simbolo di femminilità nel secondo dopoguerra, complice la popolarità del cinema e delle sue dive, il mascara incornicia gli occhi di attrici come Elizabeth Taylor e Sophia Loren che mostrano ciglia folte e drammatiche, enfatizzate da eyeliner grafici e smokey eyes, in un’estetica che rimarrà impressa nell’immaginario collettivo. Gli Anni 70 vedono un ulteriore evoluzione di stile, quando Twiggy trasforma le ciglia in un tratto distintivo del look mod, disegnandole anche sulla palpebra inferiore, mentre il mascara diventa sempre più performante, capace di volumizzare, incurvare, definire. È in questo decennio che la sperimentazione si apre al colore: oltre al classico nero, compaiono mascara blu, verdi, viola, testimoni di una nuova libertà espressiva.

specializzazione

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Negli Anni 80 e 90 il mascara si specializza ulteriormente. La ricerca cosmetica introduce scovolini sagomati, setole in silicone, formule waterproof, allunganti, infoltenti o incurvanti, per rispondere a esigenze sempre più precise. Il make-up diventa personalizzato, sartoriale, con il mascara che assume un ruolo strategico: può aprire lo sguardo, definire l’architettura del viso, bilanciare un trucco occhi elaborato o completare un look nude con un solo gesto. Oggi, il mascara si inserisce nella tendenza più ampia, unendo make-up e trattamento. Le nuove formulazioni promettono non solo performance estetiche, ma anche benefici skincare: rinforzano le ciglia, le nutrono, stimolano la crescita, e spesso sono arricchite con peptidi, biotina o oli vegetali. E si moltiplicano le proposte sostenibili: mascara ricaricabili, vegani, cruelty-free per un pubblico più consapevole

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