
18 settembre 2025 | 16.46
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Per la sclerosi multipla diagnosi sempre più rapide, accurate e basate sulle evidenze biologiche. E' la promessa dei nuovi criteri McDonald pubblicati su 'The Lancet Neurology', aggiornamenti che per l'Aism (Associazione italiana sclerosi multipla) e la sua Fondazione Fism segnano "un cambiamento profondo nella pratica clinica" contro la malattia neurodegenerativa.
Le nuove modifiche ai criteri McDonald, che ampliano quelli del 2017 - spiega l'Aism - puntano a ridurre ulteriormente i tempi di diagnosi: da una media di 4 anni nel 2001 si è passati oggi a pochi mesi. I criteri, riferimento internazionale dal 2001, vengono aggiornati con indicazioni specifiche per bambini e adulti over 50, semplificando l'interpretazione degli esami (in particolare della risonanza magnetica) e introducendo strumenti diagnostici più economici e meno invasivi, utili anche nei contesti con risorse limitate. La revisione è frutto del lavoro di un comitato internazionale di 56 esperti da 16 Paesi, con competenze multidisciplinari. Oltre ai dati scientifici, il gruppo ha considerato anche ciò che conta davvero per chi vive la malattia: ridurre l'incertezza, migliorare l'accesso alle cure e valorizzare la qualità della vita. L'opera di aggiornamento è stata coordinata dall'International Advisory Committee on Clinical Trials in Multiple Sclerosis, di cui Aism con la sua Fondazione Fism fa parte, organismo scientifico sostenuto dalla National Multiple Sclerosis Society statunitense e dall'Ectrims, European Committee for Treatment and Research in Multiple Sclerosis.
Aism e Fism - si legge in una nota - accolgono con favore l'aggiornamento dei criteri McDonald e si impegnano a favorire l'adozione consapevole dei nuovi criteri nella pratica clinica italiana, attraverso iniziative di formazione, confronto e collaborazione con i professionisti sanitari, affinché ogni persona possa accedere a una diagnosi chiara tempestiva e accurata, ovunque si trovi. "I nuovi criteri rappresentano un cambiamento concreto nella diagnosi della sclerosi multipla (Sm): sono più sensibili e permettono un accesso più rapido alle cure, soprattutto nei casi più gravi. Resta fondamentale il ruolo del clinico, che interpreta i dati e distingue la Sm da altre patologie simili. Una diagnosi tempestiva consente di iniziare subito i trattamenti efficaci, migliorando in modo significativo il decorso della malattia e offrendo alle persone la possibilità di affrontarla con maggiore consapevolezza per il proprio futuro", dichiara Mario Alberto Battaglia, presidente Fism. "Come Aism - aggiunge Paola Zaratin, direttore Ricerca scientifica dell'associazione - ci impegniamo affinché questi aggiornamenti vengano recepiti nella pratica clinica italiana, perché ogni giorno perso nella diagnosi è un giorno perso nella possibilità di prevenire la progressione di malattia".
Sono 2,8 milioni le persone con sclerosi multipla nel mondo, ricorda l'Aism. In Italia la malattia colpisce oltre 144mila persone, con 1 nuova diagnosi ogni 3 ore. La Sm è la prima causa di disabilità neurologica nei giovani adulti dopo i traumi e interessa soprattutto le donne, con un'incidenza doppia rispetto agli uomini.
Le revisioni dei criteri McDonald - illustra la nota - si articolano in 3 ambiti principali: il rafforzamento delle basi biologiche della malattia, la semplificazione del percorso diagnostico e l'aumento della precisione nella diagnosi. Con l'aggiornamento viene riconosciuta la possibilità di diagnosticare la sclerosi multipla anche in presenza della sindrome radiologicamente isolata (Ris), osservata in persone senza sintomi clinici tipici della malattia, ma che presentano danni alla sostanza bianca del sistema nervoso centrale rilevate attraverso risonanza magnetica (Rm). Inoltre, non è più necessario dimostrare che le lesioni si siano formate in momenti diversi (la cosiddetta disseminazione nel tempo, Dit); ora è sufficiente rilevare lesioni in almeno 2 delle 5 aree principali del sistema nervoso central (disseminazione nello spazio, Dis).
Ancora, il nervo ottico misurato con tomografia a coerenza ottica (Oct) per valutarne lo spessore entra ufficialmente tra le sedi anatomiche considerate per la diagnosi. Inoltre, viene introdotta la misurazione sul liquido spinale delle catene leggere kappa (kFLCs). Nei pazienti sopra i 50 anni, con fattori di rischio vascolare come ipertensione, diabete, colesterolo alto, fumo o disturbi da cefalea, è consigliato l'uso di criteri aggiuntivi per confermare la diagnosi. Anche nei bambini e negli adolescenti, per garantire una diagnosi corretta, sono indicati esami di laboratorio supplementari.
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