Sciopera l'ex Ilva: 'Temiamo la chiusura, il governo si muova' 

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Taranto si è svegliata sotto la pioggia, ma la marcia non si è fermata. I lavoratori dell'ex Ilva si sono radunati ai cancelli e hanno percorso i sei chilometri che separano lo stabilimento dal centro della città. In duemila, secondo i sindacati, hanno marciato dietro lo striscione che chiedeva una sola cosa: futuro. Nei loro volti i segni della stanchezza ma anche di una determinazione che non si spegne.

Video Ex Ilva: sciopero in tutti i siti, corteo a Taranto

Lo sciopero di 24 ore, proclamato da Fim, Fiom e Uilm, ha coinvolto tutti i siti del gruppo per chiedere un intervento del governo a tutela di oltre 10mila lavoratori diretti, 1.500 di Ilva in amministrazione straordinaria e 6mila dell'indotto. Le sigle metalmeccaniche evidenziano la necessità di "un progetto industriale che garantisca la realizzazione della decarbonizzazione della produzione, l'ambientalizzazione ed il ripristino di luoghi di lavoro sicuri e dignitosi". Intanto, si riaffaccia, prepotente lo spettro degli esuberi: sarebbero 7mila quelli prospettati dal fondo americano Bedrock industries con cui si sta trattando per provare a ottenere una proposta migliore. A Taranto i manifestanti hanno raggiunto Palazzo di Città, dove una delegazione di Fim, Fiom e Uilm è stata ricevuta dal sindaco Piero Bitetti. "Adesso parlano i lavoratori!" è stato l'incipit del documento che i sindacati hanno consegnato al termine del corteo. "Dopo mesi di tesi fantasiose sul futuro di Taranto, tornano a farsi sentire - recita il testo - coloro che hanno pagato il prezzo più alto in 13 anni di una vertenza vergognosa e irrisolta".

Comune e sindacati hanno firmato un documento congiunto per "un cambio di passo immediato nella gestione della vertenza" e per "un intervento pubblico capace di garantire la tenuta sanitaria, occupazionale e impiantistica del sito". Per i firmatari è "indispensabile la definizione di un Accordo di Programma con Governo, Regione Puglia, enti locali e parti sociali per garantire tutela occupazionale piena, misure straordinarie per i lavoratori di AdI in As, Ilva in As e dell'appalto, percorsi di formazione, screening sanitari periodici e una clausola sociale per l'indotto". E' prevista inoltre la costituzione di un gruppo di lavoro congiunto dopo il vertice del 28 ottobre a Palazzo Chigi. "Il governo - ha esortato Michele De Palma, segretario generale Fiom - intervenga con una gestione pubblica in grado di salvare produzione e occupazione". Il leader Uil Pierpaolo Bombardieri ha parlato di "impianto che rischia di spegnersi definitivamente", mentre Valerio D'Alò (Fim) ha sottolineato che "questa giornata ha restituito voce ai lavoratori". Per Guglielmo Gambardella (Uilm) serve "una prospettiva che possa rassicurare le famiglie che oggi si vedono costrette a sopravvivere con l'assistenzialismo" e il segretario Fiom di Taranto, Francesco Brigati, ha definito la partecipazione "straordinaria, un segnale che unisce fabbrica e città". Quando la manifestazione si è sciolta, la pioggia ha continuato a cadere sulla piazza quasi vuota. Restavano i cartelli inzuppati, le bandiere appoggiate ai muretti, il silenzio dopo gli slogan.

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