Il reddito disponibile lordo reale delle famiglie pro capite in Italia nel 2024 era in leggera crescita sul 2023 ma ancora inferiore a quello del 2008, unico caso in Europa insieme alla Grecia.
Secondo il Report Eurostat sui redditi reali appena pubblicato fatto 100 il livello del 2008 l'Italia nel 2024 si attesta per il reddito disponibile delle famiglie a 95,97 a fronte del 114,29 dell'Ue a 27 e del 109,40 dell'area euro.
Così mentre il governo Meloni punta con la manovra a lasciare più soldi nelle tasche degli italiani anche se, sostengono dall'opposizione, si tratta solo di poche decine di euro, si scopre ad esempio che in Germania l'indice nel 2024 è salito al 116,20, in Francia al 113,45 e in Spagna al 103,94.
In Italia si è registrata una crescita rispetto al 94,64 del 2023 ma meno rapida di quella segnalata nei Paesi più grandi. In pratica rispetto al 2008 Germania e Francia sono andate avanti per il reddito disponibile rispettivamente di oltre 20 punti e di oltre 17 punti rispetto all'Italia e l'Ue in media di oltre 18. L'indicatore è calcolato come il reddito disponibile lordo non corretto delle famiglie e delle istituzioni non profit al servizio delle famiglie diviso per il deflatore dei prezzi della spesa per consumi finali delle famiglie e per la popolazione residente totale.
L'Italia, dopo esser scesa nel 2013 all'88,68% del reddito disponibile rispetto al 2008 ha avuto un lieve recupero fino al 2019 per poi riscendere nell'anno della pandemia al 90,48% Dopo un rimbalzo nel 2021 al 94,06% è salita lentamente fino al 95,97% del 2024. Ma se dal 2020 l'andamento è in linea con gli altri Paesi con circa 5,5 punti recuperati in quattro anni, rispetto ai redditi del 2008 la distanza è ancora ampia.
Nell'anno della pandemia, infatti, a 12 anni dalla crisi del 2008, l'area Euro aveva ampiamente recuperato i livelli di reddito (con il 104,03%) mentre l'Italia era al 90,48%. Peggio dell'Italia ha fatto solo la Grecia con l'84,13% nel 2024 del reddito disponile lordo delle famiglie rispetto al 2008 ma il tonfo per questo Paese era stato peggiore con oltre 35 punti da recuperare dal 2013.
L'Italia resta alta anche nella percentuale delle persone che sono povere pur lavorando con il 10,2%, in lieve rialzo sul 2023 (9,9%), percentuale di due punti superiore a quella della media Ue e maggiore di quella della Francia (8,3%) e Germania (6,5%).
Il governo è intervenuto con la manovra detassando gli aumenti contrattuali ma il tema è legato anche alla precarietà e al largo utilizzo del part time.
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13 ore fa
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