"Nel mese di ottobre l'export
italiano ha segnato un +2,3%: nei paesi extra Ue il ritmo
continua a essere molto positivo, in quelli Ue è ancora positivo
ma di poco. E' interessante però soffermarsi però sul parziale
dell'anno che segna +3,4%, un esito non del tutto scontato".
Così Alessandro Terzulli capoeconomista della Sace analizza i
dati dell'Istat in un'anticipazione di un Ansaincontra dedicato
al sistema dell'export che sarà trasmesso in streaming giovedì
18 dicembre alle ore 12 su Ansa.it. "Ad aumentare - spiega
ancora Terzulli- è sia la componente di quantità che il valore.
Come mai è accaduto questo, in un anno così complesso? Allora,
innanzitutto proprio perché si temeva che ci fosse
l'innalzamento di barriere tariffarie da parte degli Stati Uniti
nel primo trimestre c'è stata una corsa alle importazioni da
parte degli importatori statunitensi che ha teso un po' a
sgonfiarsi anche se nel secondo trimestre dell'anno,
sostanzialmente il bilancio è rimasto positivo, mentre in altri
casi il trend è continuato come nel farmaceutico, che è il
settore trainante sostanzialmente di questa performance.
Inoltre nei mesi scorsi ci sono state le cosiddette
movimentazioni occasionali di cantieristica navale: grandi
export che in un'unica soluzione possono alterare di mese in
mese i dati, soprattutto se nel mese dell'anno precedente non
c'era un'esportazione simile. E quest'anno anche questo fattore
sta giocando un ruolo particolarmente positivo". Terzulli
sottolinea però che al di là degli effetti statistici, che
comunque sono virtuosi ci sono alcuni mercati "che ritenimo
strategici che stanno andando particolarmente bene".
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