Il portoghese ha firmato un biennale a 200 milioni a stagione con il club di Riad. L'obiettivo è il Mondiale del 2026 con il suo Portogallo: "Facciamo la storia insieme"
26 giugno - 16:28 - MILANO
"Un nuovo capitolo inizia. Stessa passione, stesso sogno. Facciamo la storia insieme", cosi Cristiano Ronaldo ha ufficializzato l'accordo fino al 2027 con l'Al Nassr tramite il proprio profilo social. Una firma che era già nell'aria con il portoghese che ha rinnovato a cifre da capogiro. 200 milioni a stagione per lui che all'alba dei 40 anni vuole continuare a stupire, dopo aver vinto la Nations League di fronte all'astro nascente del calcio mondiale, Lamine Yamal e regalarsi l'ultimo ballo al Mondiale del 2026, quando la carta d'identità segnerà 41 anni.
capitolo chiuso
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Una storia, quella con l'Al Nassr, che sembrava chiusa dopo il post del 26 maggio quando CR7, con indosso la maglia del club di Riad, scriveva: "Questo capitolo è finito. La storia? Continua ad essere scritta. Grazie a tutti". La sensazione mondiale che la permanenza araba del portoghese fosse ai titoli di coda dopo due anni e mezzo ricchi di gol, 99 in 111 partite e di soldi, ma praticamente senza titoli con solo l'Arab Club Champions Cup ad arricchire la sua bacheca già prestigiosissima. Ronaldo avrebbe voluto giocare il Mondiale per Club, desiderio condiviso anche dal presidente Fifa Gianni Infantino. Tante le voci ma alla fine un nulla di fatto. Perchè l'Al Nassr, che aveva riscattato il portoghese dall'oblio di Manchester ricoprendolo d'oro, non aveva intenzione di fare beneficienza e regalarlo a un'altra squadra.
traguardo dei mille gol
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"Non bisogna pensare solo al breve termine, ma anche al medio e al lungo", aveva detto Ronaldo dopo la vittoriosa spedizione in Germania con il suo Portogallo. Cris si prepara dunque ad affrontare la sua ventiquattresima stagione della sua carriera, con l'obiettivo del Mondiale nella terra di Micheal Jordan cerchiato in rosso. Lui che punta a centrare anche il traguardo dei mille gol. L'età del resto è solo un numero.
La Gazzetta dello Sport
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