Il taglio dell'Irpef, pensato per aiutare il ceto medio, in realtà dispiega i benefici maggiori a favore dei redditi più alti. L'ultima tornata di audizioni svela il vulnus di una delle misure più significative della manovra. La Banca d'Italia è netta: si fa poco sulla disuguaglianza dei redditi. Rilievi su cui concordano la Corte dei Conti, l'Istat e l'Upb.
Ma il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti allontana le critiche e, assicurando la "tutela dei redditi medi", rivendica la linea del rigore per garantire una gestione responsabile dei conti.
Le analisi degli istituti che si susseguono davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato sono concordi: il taglio di due punti della seconda aliquota Irpef sui redditi da 28mila a 50mila euro riguarda circa il 30% dei contribuenti (oltre 13 milioni di persone) e comporta un beneficio annuo medio di circa 230 euro, ma gli effetti maggiori sono di fatto per le fasce più alte.
"Oltre l'85% delle risorse" sono destinate "alle famiglie dei quinti più ricchi della distribuzione del reddito", evidenzia l'Istat. "In sede di concreta attuazione, l'effetto massimo" si ha per "i contribuenti con reddito pari o superiore ai 50.000 euro fino ai 200.000 euro", aggiunge la Corte dei Conti. L'Upb quantifica il beneficio medio: 408 euro per i dirigenti, 123 per gli impiegati, 23 euro per gli operai, 124 per gli autonomi e 55 per i pensionati.
La Banca d'Italia allarga lo sguardo e avverte: le misure a sostegno del reddito delle famiglie in manovra non comportano "variazioni significative della disuguaglianza nella distribuzione del reddito disponibile equivalente tra le famiglie". Il tutto in una situazione in cui "dal 2019 al 2023 c'è stata un'ampia perdita di potere d'acquisto del 10%, recuperata solo di 3 punti".
Ma il titolare del Mef difende la misura. "Tutela i contribuenti con redditi medi", ribatte Giorgetti, che sulle critiche lascia trasparire un certo disappunto. "Ho grande rispetto per i soggetti auditi prima di me. Io ho lo svantaggio di prendere le decisioni e non fare solo il professore", dice.
L'invito è dunque a guardare anche quello che è stato fatto in questi 3 anni. "C'è un intervento equilibrato che tiene conto del complesso delle misure", sottolinea il ministro, che 'corregge' anche sul fiscal drag: "Per i redditi più bassi è stato ampiamente coperto fino 35mila euro".
La difesa è a tutto campo. La manovra si inserisce in un quadro "incerto" e la priorità è proseguire con la "politica di bilancio responsabile" che dai rating allo spread sta dando i suoi frutti, spiega, assicurando che sulla sanità è stato fatto uno "sforzo enorme" e l'efficientamento della spesa non pregiudica gli interventi. Se dunque questa è la proposta "condivisa" in cdm, il Parlamento potrà modificarla ma tendendo conto dei vincoli dettati dai "nuovi parametri europei", avverte Giorgetti, assicurando (dopo gli attacchi delle scorse settimane contro la Ragioneria) "la massima collaborazione delle strutture tecniche" del Mef.
E se sui dividendi già si lavora ad una soluzione, Giorgetti apre a modifiche sugli affitti, mentre è cauto sulle richieste della Lega sull'aumento del contributo delle banche ("vediamo gli emendamenti") e sull'ampliamento della rottamazione ("voglio vedere le coperture"). Il ministro, che in serata rivede i rappresentanti del suo partito per fare il punto, rivendica l'intervento a favore di "chi non ce la fa" ma assicura che sarà l'ultimo. Concluse le oltre 80 audizioni, sono stati subito nominati i relatori: 4, uno di ogni partito di maggioranza.
La prossima settimana il lavoro in Senato entrerà nel vivo, con gli emendamenti attesi entro il 14. Le opposizioni sono già sul piede di guerra. "E' una manovra di ostilità e senza visione", dice la leader dem Elly Schlein che ha avuto un incontro di tre ore con il presidente di Confindustria Emanuele Orsini. Con Meloni è il paese alla rovescia, aggiunge il leader M5s Giuseppe Conte. La Cgil intanto scalda i motori: domani riunisce a Firenze l'assemblea dei delegati che ha sul tavolo anche la valutazione dello sciopero generale.
Bankitalia: 'La manovra fa poco sulla disuguaglianza dei redditi tra famiglie'
"La differenza di regime fiscale potrebbe incidere negativamente incentivando il fenomeno delle locazioni brevi non dichiarate". Lo afferma Mauro Orefice, presidente di coordinamento delle Sezioni riunite in sede di controllo della Corte dei conti in audizione sulla manovra commentando le misure della legge di bilancio relative agli affitti brevi, che alzano l'aliquota della cedolare secca dal 21 al 26 per cento.
Per quanto riguarda la rottamazione, ha detto Orefice,"la disciplina introdotta diverge parzialmente dai precedenti interventi normativi perché limita la possibilità di ricorrere alla definizione agevolata ai soli casi nei quali il contribuente ha omesso il versamento delle imposte sul reddito e sul valore aggiunto, comunque oggetto di dichiarazione, e agli accertamenti formali e cartolari sulle dichiarazioni" ma "se anche il perimetro è limitato" l'intervento "sconta, comunque, le criticità, più volte sottolineate dalla Corte, e, in particolare, la possibilità che la misura possa ridurre la compliance fiscale, il rischio che l'Erario possa diventare un 'finanziatore' dei contribuenti morosi, incentivando l'omesso versamento come forma di liquidità, l'incertezza sugli effetti sui saldi di finanza pubblica".
Bankitalia: 'L'evasione è un danno, la rottamazione non spinge il recupero'
"L'evasione fiscale, come noto, danneggia la crescita e produce iniquità, sfavorendo le imprese e i cittadini onesti. La manovra apre a una nuova "rottamazione": uno strumento che in passato non ha accresciuto l'efficacia nel recupero di gettito". Lo ha detto il Vice Capo Dipartimento Economia e Statistica della Banca d'Italia Fabrizio Balassone in audizione sulla manovra alle commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato.
La nuova definizione agevolata comporta "una perdita di gettito di 1,5 miliardi nel 2026 e 0,5 miliardi in media nei due anni successivi", ha detto Balassone. "Secondo i dati forniti dall'Agenzia delle entrate, al marzo di quest'anno i pagamenti effettuati sono nell'ordine della metà di quanto sarebbe stato dovuto per le varie edizioni delle definizioni agevolate. Problemi di riscossione analoghi potrebbero manifestarsi anche con la procedura prevista dalla nuova definizione agevolata", ha avvertito.
Si può stimare che complessivamente le misure della manovra a sostegno del reddito delle famiglie "non comportino variazioni significative della disuguaglianza nella distribuzione del reddito disponibile equivalente tra le famiglie", ha detto Balassone. La riduzione dell'aliquota dell'Irpef per il secondo scaglione di reddito favorisce i nuclei dei due quinti più alti della distribuzione, ma con una variazione percentualmente modesta del reddito disponibile. Gli effetti dei principali interventi in materia di assistenza sociale si concentrano invece sui primi due quinti delle famiglie e sono anch'essi modesti", ha spiegato.
Istat: 'La maggior parte delle risorse del taglio Irpef alle fasce alte'
Il taglio dell'Irpef previsto in manovra "coinvolgerebbe poco più di 14 milioni di contribuenti, con un beneficio annuo pari in media a circa 230 euro. Le famiglie beneficiarie sarebbero circa 11 milioni (44% delle famiglie residenti) e il beneficio medio di circa 276 euro (in ogni famiglia ci può essere più di un contribuente)", sottolinea il presidente dell'Istat, Francesco Maria Chelli nell'audizione di fronte alle commissioni Bilancio di Senato e Camera.
"Ordinando le famiglie in base al reddito disponibile equivalente e dividendole in cinque gruppi di uguale numerosità - ha proseguito - emerge come oltre l'85% delle risorse siano destinate alle famiglie dei quinti più ricchi della distribuzione del reddito: sono infatti interessate dalla misura oltre il 90% delle famiglie del quinto più ricco e oltre due terzi di quelle del penultimo quinto. Il guadagno medio va dai 102 euro per le famiglie del primo quinto ai 411 delle famiglie dell'ultimo. Per tutte le classi di reddito il beneficio comporta una variazione inferiore all'1% sul reddito familiare".
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