La Regione Puglia è pronta a
presentare alle Camere una proposta di modifica alla legge
Calderoli sull'Autonomia differenziata. Il disegno di legge è
stato licenziato oggi dalla giunta regionale su richiesta del
presidente Michele Emiliano. "Con questo disegno di legge -
spiega il presidente Emiliano - miriamo a realizzare la piena
attuazione del modello costituzionale del federalismo fiscale
'cooperativo' quale condizione imprescindibile perché possano
attribuirsi forme di autonomia differenziata".
Nel ddl - spiega una nota della Regione - l'applicazione del
regionalismo differenziato è subordinata alla previa piena
operatività del fondo perequativo di cui all'articolo 119, comma
3, della Costituzione. Inoltre, "prevede l'eliminazione delle
differenze inique volute da Calderoli tra materie Lep e materie
non Lep: il quadro ridefinito dalla Corte Costituzionale delinea
invece la necessità di tenere distinte non le materie ma le
funzioni che attengono a prestazioni concernenti i diritti
civili o sociali dalle altre".
"La proposta - spiega ancora la nota - accoglie un altro
punto fondamentale indicato dalla Corte: in virtù del principio
di sussidiarietà, la richiesta di funzioni aggiuntive da parte
delle Regioni deve essere motivata in termini di aumento
dell'efficienza di sistema. Infine, di rilievo è anche la
previsione che, prima dell'avvio del negoziato, il presidente
del Consiglio dei Ministri, o il ministro per gli Affari
regionali e le Autonomie da lui delegato, trasmetta alla
Conferenza permanente per i Rapporti tra lo Stato, le Regioni e
le Province autonome di Trento e di Bolzano l'atto di
iniziativa, così che le Regioni e le Province autonome, diverse
da quella richiedente, possano presentare osservazioni di cui
occorre tener conto nel corso del negoziato".
Il disegno di legge è stato predisposto dai componenti
esterni del gruppo di studio voluto da Emiliano, coordinato dal
capo dell'avvocatura regionale Rossana Lanza, e composto dai
magistrati amministrativi consiglieri Silvia Piemonte e Claudia
Lattanzi e dai professori ordinari dell'Università degli Studi
di Bari Cosimo Pietro Guarini, Pierdomenico Logroscino e
Vitorocco Peragine.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA