Referendum: Adelmo Cervi attacca La Russa dal palco della Cgil: 'E' un bastardo'

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"Quanto accaduto sul palco della Cgil, convocato per la campagna referendaria, non può passare sotto silenzio. Abbiamo il massimo rispetto personale per Adelmo Cervi e per le terribili vicende di cui suo padre e sei suoi zii sono stati vittime. Nondimeno, dare del 'bastardo' al presidente del Senato, Ignazio La Russa, seconda carica dello Stato, non pare onorare il cognome che porta. In questo modo si alimenta un clima che non fa bene all'Italia e corre il rischio di fomentare violenza. Spero che il segretario generale della Cgil Landini trovi il giusto modo per prendere le distanze".

Lo dichiara il presidente dei senatori di Fratelli d'Italia, Lucio Malan riferendosi a un episodio, riportato dal Giornale che aggiunge un filmato con l'intervento di Adelmo Cervi (parente dei sette fratelli Cervi fuciliati dai fascisti a Reggio Emilia nel 1943) sul palco della maratona contro l'astensionismo dei referendum, che si è svolta ieri a Roma, alla presenza anche del segretario della Cgil, Maurizio Landini.

Adelmo Cervi è stato uno dei partecipanti alla maratona oratoria che, per tutto il pomeriggio, si sono alternati sul palco di piazza Vittorio, invitando al voto per i referendum.

Cervi è salito sul palco con una felpa rossa con scritto: Fiom. "Di un bastardo come La Russia non c'è bisogno di parlare - ha detto - la cosa vergognosa è che un bastardo del genere sia la seconda carica dello Stato e chi ci governa gira ancora con la fiamma tricolore appiccicata al vestito. Ma non abbiamo tempo da perdere a parlare di questa gente. La battaglia che dobbiamo portare fino in fondo è di portare la gente a votare. Porto la storia di mio padre e dei suoi fratelli, che hanno dato la vita per conquistare un po' di libertà in questo Paese. Questo era il messaggio che dovevo portare: la mia storia, la storia della mia famiglia dicono che dobbiamo continuare a combattere, combattere per cambiare questa società. Mio padre e miei zii hanno dato la vita per un mondo di uguali e non dove comandano i ricchi e i poveri devono obbedire ed essere umiliati". "Quindi - ha poi detto concludendo - uniamoci tutti quanti per vincere questa battaglia. Continuare a combattere, perché la cosa più importante che dovremo fare dopo è fare in modo di unirci, di cercare di stare uniti con tutta la sinistra, tutti i democratici, per mandare a casa questo governo di destra. O siamo capaci di rimandarli nelle fogne da dove sono usciti o avremo sempre un prezzo pesante da pagare".

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