Sul palco del Teatro Sociale la Divina e il suo compagno di vita e di lavoro hanno raccontato il loro amore, la maternità e la nuova avventura con la “Fede Academy” di Livigno
Il senso della Divina per la vita è la vita stessa che le è nata dentro, quando il sogno condiviso con il suo compagno ha cominciato a prendere forma, un po' alla volta, dando un senso al loro amore. "Che fatica essere mamma, ma che bellezza". Così la Divina parlando della figlia Matilde, che oggi ha due anni, e del suo compagno, Matteo Giunta. "La più grande atleta italiana di tutti i tempi" come l'ha presentata Aldo Cazzullo nell'incontro che si è tenuto ieri in un Teatro Sociale strapieno, ha incantato la platea, nuotando lontana dalle ovvietà, raccontando di sé, della sua quotidianità con Matteo ("Non tutto è facile, ma siamo uniti e abbiamo una qualità: sappiamo ascoltarci"), della gloria di un tempo e di come la vita per sua stessa natura esca dal perimetro della piscina, portando con sé onde buone e meno buone, misurando la nostra attitudine al galleggiamento, cercando di trovare una direzione.
la nuova avventura
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Pellegrini & Giunta hanno parlato con entusiasmo del loro lavoro alla "Fede Academy" di Livigno ("Abituiamo i ragazzi prima al divertimento e poi alla competizione, il nuoto è uno sport difficile"), hanno indicato nel 2000 ("L'inizio dell'età dell'oro del nuoto azzurro"), hanno divertito gli spettatori ricordando come è nata la loro storia d'amore. "Lui se la tirava tantissimo", dice Federica. "Ho resistito un po' ai suoi assalti poi ho ceduto", replica Matteo. E lei: "Dai ammettilo, tra di noi c'era elettricità". Pellegrini si è commossa ricordando il suo "mentore", ovvero il coach che le ha dato un destino, Alberto Castagnetti, scomparso nel 2009. "La sua presenza mi accompagna sempre, e sempre con me c'è la libellula che mi sono tatuata per ricordarlo"; ha individuato nell'oro ai Giochi di Pechino 2008 ("Il momento più alto, non sono mai stata agonisticamente cattiva come in quel periodo"), ha parlato dei suoi periodi bui ("La bulimia quando ero ragazza, il Baby Blues post-parto, che è il gradino più basso della depressione"). Giunta invece - coach anche dell'oro olimpico Nicolò Martinenghi - ha spiegato quanto "conti negli atleti l'aspetto psicologico" e di "quanto sia importante allenarsi non tanto, ma bene". Vale in acqua, vale nella vita. Pellegrini e Giunta: il loro stile, molto speciale e molto libero.
