"Sarebbe fondamentale la creazione
di Hub Nazionali di Ia diffusi su tutto il territorio italiano
per favorire l'incontro di domanda e offerta di competenze
tecnologiche specializzate sull'Ia, promuovendo un ecosistema di
collaborazione tra imprese tradizionali, startup innovative e
centri di ricerca e Università". Lo ha detto Antonio Paoletti
presidente della Cciaa Venezia Giulia e vicepresidente vicario
di Unioncamere, a margine di un incontro pubblico.
Paoletti, sottolineando che le Pmi non sono in grado di
investire importanti risorse economiche per l'acquisto di
hardware e software per una nuova potenzialità digitale, ha
detto che queste stesse "andrebbero affiancate da ulteriori
strumenti ben evidenziati nella Carta di Trieste sull'Ia
realizzata da professionisti all'interno dell'Associazione
Studium Fidei con il contributo dell'imprenditore digitale
Manlio Romanelli, componente della Giunta camerale e condivisa
anche dalla Camera di commercio Venezia Giulia". Questo
creerebbe "le condizioni per un avanzamento tecnologico, e lo
sviluppo di un tessuto imprenditoriale più resiliente e
competitivo a livello internazionale". Infine per Paoletti è
necessario intervenire con uno strumento di regolamentazione
etica e giuridica per il retto uso dell'Intelligenza
artificiale, al fine di salvaguardare l'"umanesimo" etico degli
algoritmi che sono i propulsori dell'intelligenza artificiale".
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