Oxfam, in 10 anni +33.900miliardi per 1% più ricco del mondo

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La ricchezza dell'1% degli uomini più facoltosi al mondo è aumentata, in termini reali, di oltre 33.900 miliardi di dollari nell'ultimo decennio. Un ammontare superiore di 22 volte alle risorse necessarie per riportare sopra gli 8,30 dollari al giorno la parte della popolazione mondiale che vive oggi sotto la soglia di povertà.
    A rivelarlo è una nuova analisi di Oxfam, pubblicata in vista della quarta Conferenza internazionale sul finanziamento per lo Sviluppo, che si svolgerà a Siviglia a partire dal 30 giugno e vedrà la partecipazione di oltre 190 Paesi. Secondo l'analisi di Oxfam i governi delle economie avanzate stanno apportando i tagli più cospicui agli aiuti pubblici allo sviluppo dagli anni Sessanta, periodo in cui l'aiuto pubblico allo sviluppo è divenuto oggetto di una rilevazione annuale. I soli Paesi del G7, i cui stanziamenti rappresentano circa tre quarti degli aiuti globali, prevedono per il 2026 tagli del 28% rispetto al 2024. Nel frattempo la crisi del debito vede "il 60% dei Paesi a basso reddito sull'orlo di una bancarotta, con i Paesi più poveri costretti a spendere per il servizio del debito somme più alte di quelle che destinano a scuole e ospedali pubblici", si legge in una nota di Oxfam. 

"I rappresentanti dei Paesi di tutto il mondo si incontreranno a Siviglia in un momento drammatico per l'umanità" fra "tagli draconiani agli aiuti pubblici allo sviluppo, l'aggravarsi della crisi del debito, l'espandersi dei conflitti con il moltiplicarsi delle crisi umanitarie, una guerra commerciale senza precedenti e il multilateralismo sotto scacco, perché profondamente avversato dall'amministrazione Trump", dice Francesco Petrelli, portavoce e policy advisor di Oxfam Italia su finanza per lo sviluppo. "A presagire prospettive flebili per un benessere equo e sostenibile c'è poi una subordinazione di lungo corso, da parte delle istituzioni preposte al sostegno dello sviluppo globale, delle azioni in grado di favorire una prosperità più equamente condivisa agli interessi particolari di pochi e privilegiati attori".
    In occasione della Conferenza di Siviglia, Oxfam chiede ai governi di "invertire la rotta, affrontando di petto le elevate e crescenti disuguaglianze di benessere e ripensando alla radice il sistema di finanziamento per lo sviluppo". "É positivo che l'Italia, assieme alla maggioranza dei Paesi che parteciperanno alla Conferenza di Siviglia, sia per la riconferma dell'impegno dello 0,70% per gli aiuti. - conclude Petrelli - Ma è ora necessario che alle dichiarazioni di intenti seguano i fatti, considerando che il nostro Paese è ancora ben lontano da questo obiettivo, fermo allo 0,28% di Aps. Chiediamo inoltre che l'Italia abbia più coraggio e stringa alleanze strategiche con altri Paesi per combattere le disuguaglianze e contrastare l'attacco in corso al sistema multilaterale, favorendo processi più paritari e democratici, attraverso cui affrontare sinergicamente le questioni del debito, degli aiuti e di una tassazione globale più equa". 
   

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