Nuovo terminal Msc crociere a Miami. 'Poi altri 4 in Usa'

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    L'eccellenza italiana fa squadra e apre a Miami, capitale mondiale e luogo cult della crocieristica internazionale, il terminal crocieristico più grande e tecnologicamente avanzato al mondo. E' l'Msc Miami Cruise Terminal, il nuovo approdo statunitense di Msc Crociere, che ha già in cantiere altri 4 terminal sempre negli Stati Uniti: un altro in Florida, a Port Canaveral, che dovrebbe essere pronto l'anno prossimo, uno in Texas a Galveston; per gli altri due si guarda a New York e al Pacifico.

    Il nuovo terminal, realizzato da Fincantieri Infrastructure, controllata di Fincantieri, è stato inaugurato a Miami alla presenza di numerose autorità italiane e statunitensi. Si sviluppa su 632 metri di lunghezza, 85 metri di larghezza e un'altezza di 29 metri (4 piani), per una superficie complessiva di 45.787 metri quadrati. Può ospitare in contemporanea tre grandi navi e movimentare fino a 36.000 passeggeri al giorno.

    Passeggeri che non arrivano solo dagli Usa, ma anche dall'Italia: sono il 10% i crocierisiti italiani che volano negli Usa per imbarcare da Miami sulle crociere Msc. Per realizzarlo Msc ha investito 450 milioni di dollari, pari a circa 410 milioni di euro.

    Coinvolti, in un importante lavoro di squadra all'insegna del Made in Italy, operatori come Leonardo, Banca Intesa, Cdp, Sace, Simest e Rina. Un'opera completata in tempi record, considerato che la posa della prima pietra è datata 12 marzo 2022. Il progetto ha coinvolto in media circa 500 persone al giorno, impegnate anche su più turni, fino a raggiungere negli ultimi mesi una copertura operativa continua sulle 24 ore.

    Un "vanto" per l'Italia che "porterà benefici reciproci all'Italia e agli Usa", plaude la presidente del consiglio Giorgia Meloni in un videomessaggio. Parole che assumono una valenza ancora maggiore ora che il tema dei rapporti tra Italia e Usa è monopolizzato dalla preoccupazione per i dazi imposti dall'amministrazione Trump. Il tema non tocca tuttavia né Msc Crociere né Fincantieri.

    "Oggi come oggi le crociere e lo shipping in generale non è impattato dai dazi", spiega il presidente esecutivo di Msc Crociere Pierfrancesco Vago, che annuncia che arriveranno altri 4 terminal negli Usa: puntiamo a "diventare una compagnia di crociere riconosciuta dal mercato americano". Non teme i dazi nemmeno Fincantieri, che con i suoi 15 anni di presenza negli Stati Uniti è in una "posizione privilegiata", spiega l'ad Pierroberto Folgiero, precisando che anzi la società punta a "contribuire al rilancio del settore della cantieristica".

    Il tema dei dazi resta comunque "scottante", ammette il viceministro delle infrastrutture Edoardo Rixi, ma Europa e Usa hanno "grandissime potenzialità lavorando insieme". Lo dimostra la costruzione del terminal di Miami: un anno fa c'è stata una "fase critica", poi superata con l'impegno di tutti: "L'importante è non costruire divisioni ma cercare di costruire unioni, come nel momento attuale", sottolinea Rixi.

    Proprio nel segno del dialogo, l'Italia lavora intanto con gli Usa sul "sistema ferroviario": "probabilmente nei prossimi mesi verremo anche col ministro a parlare di una serie di possibili collaborazioni sul tema infrastrutturale", annuncia Rixi. Sul tavolo potrebbe esserci il rinnovato interesse statunitense per l'alta velocità, con il coinvolgimento di Fs International.

    Che i dazi facciano male lo ammette anche l'ambasciatrice d'Italia negli Usa Mariangela Zappia: "In un momento di grande espansione della relazione tra Italia e Usa e i dazi danno uno stop", spiega Zappia, ma bisogna "allacciare le cinture, essere freddi" e "cominciare a discutere per capire dov'è il vero problema che hanno gli americani". 

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