Un nuovo sciopero generale, dopo
quello del 3 ottobre scorso, è stato proclamato dalla Cub per
martedì 28 ottobre. La Confederazione unitaria di base ha
indetto l'astensione dal lavoro nazionale, di tutti i settori
pubblici e privati, per l'intera giornata.
Fra le motivazioni: il riconoscimento dello Stato di
Palestina, l'autodeterminazione del popolo palestinese e la
condanna del "genocidio perpetrato da Israele, nonché un vero
accordo di pace che preveda il ritiro dell'esercito israeliano
dai territori palestinesi, la revoca del blocco navale davanti a
Gaza e la libera circolazione di uomini e merci".
E ancora: il blocco delle spese militari e dell'invio di armi
in Ucraina e in Palestina e investimenti economici per la
scuola, per la sanità pubblica, per i trasporti e per la
garanzia di un salario garantito e il ripristino del Reddito di
cittadinanza".
La Cub chiede, infine, l'aumento di salari e pensioni che
consentano il recupero del potere di acquisto perso negli ultimi
20 anni, il ripristino di automatismi degli adeguamenti degli
stipendi, l'approvazione di un salario minimo di almeno 12 euro
l'ora e di un Reddito di Cittadinanza a sostegno della povertà,
e il rilancio di un nuovo piano strutturale di edilizia
residenziale pubblica.
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