No a Vinicius, il Pallone d'Oro verso casa Rodri: e il Real Madrid diserta la cerimonia

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La delegazione del club spagnolo, con Florentino Perez e Ancelotti, non andrà al gala di Parigi. L'aereo era pronto al decollo quando è arrivata la "soffiata" che ha fatto infuriare i Blancos

dal nostro corrispondente Filippo Maria Ricci

28 ottobre - 15:45 - MADRID

Era tutto pronto. L’aereo che doveva portare a Parigi la folta e nobile delegazione della Casa Blanca per scortare Vinicius nel ritiro del Pallone d’Oro era atteso al decollo alle ore 3 de la tarde. È rimasto in terra. Non per un guasto tecnico, ma per un improvviso cambio d’umore, e quindi di piani, nella cupola del Real Madrid. All’ora di pranzo il madridismo è entrato in subbuglio perché da Parigi c’è stata una fuga di notizie: a quanto pare il Pallone d’Oro andrà a Rodri, madrileno che ha giocato nell’Atletico e da anni è il faro tattico del City e della nazionale campione d’Europa.

volo cancellato

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Al Madrid l’hanno presa male, malissimo. E dopo consultazioni frenetiche hanno deciso di restare qui. Sull’aereo dovevano salire il presidente Florentino Perez, l’allenatore Carlo Ancelotti, lui sì ancora favorito per la vittoria del premio di categoria, e poi diversi giocatori: Lunin, Carvajal, Bellingham, Rudiger, Valverde, Mbappé. E Vinicius, naturalmente. Che qui da settimane tutti davano per vincitore sicuro.

suspence

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Però quest’anno proprio per evitare fughe di notizia da Parigi hanno deciso di evitare l’intervista al vincitore giorni prima dell’assegnazione del premio, e le votazioni dei 100 giornalisti - invitati a mettere in fila il loro top 10 con voti da 15 a 2 punti a scalare - andavano inviate solo al direttore di France Football. Restava un minimo di incertezza, di suspence: Vinicius lottava contro Rodri, campione d’Inghilterra e d’Europa, Carvajal, compagno di squadra che in più ha trionfato con la Spagna, Lautaro, vincitore e capocannoniere di una Coppa America nella quale il brasiliano non ha combinato nulla, Bellingham, finalista all’Europeo, e poi i soliti Mbappé e Haaland. E mentre a Madrid si ragionava su peso, motivazioni e conseguenze diplomatiche del no del Real, da Parigi arrivava la foto dell’arrivo in città di Rodri, in stampelle.

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