Nina Zilli: "Chi è 'Quello sbagliato'? Forse è quello giusto, magari è Danti..."

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L'artista scherza e si racconta in un'intervista all'Adnkronos: "Ognuno di noi è 'sbagliato', ma i difetti poi diventano valori aggiunti". Stasera sarà sul palco del 'Rock In Roma' con i Finley

24 giugno 2025 | 19.54

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"Chi è 'Quello sbagliato'? Probabilmente è quello giusto, quindi potrebbe essere Danti!". Scherza così, alludendo al suo fidanzato, Nina Zilli in un'intervista con l'Adnkronos poche ore prima di salire sul palco del 'Rock In Roma', dove stasera eseguirà insieme ai Finley 'Quello sbagliato', il brano che l'artista piacentina canta con la band di Legnano. E sul quale spiega: "La perfezione esiste in natura ma non riguarda l'essere umano, che è lontanissimo dalla perfezione. Quello 'sbagliato' alla fine è ognuno di noi, ci siamo tutti sentiti sbagliati o diversi, ma poi, crescendo, quello che poteva sembrare un difetto diventa un valore aggiunto, perché ci rende anche unici".

Le sonorità del brano sono ispirate agli anni '60, con un tocco soul e vintage, molto care alla Zilli. Che spiega così la sua passione per il genere: "La musica è qualcosa di molto poco logico e razionale, quel sound mi dà delle emozioni molto forti, è la pancia che comanda in questi casi. Le ho sentite fin da quando ero piccola, penso che il cinema che ho visto ha influenzato i miei gusti musicali. O forse è il contrario, i film che vedevo mi piacevano perché sentivo quella musica. Erano gli anni in cui nascevano i macrogeneri. La purezza arriva in modo molto diretto al cuore di una bambina che ascolta la motown o Stevie Wonder, anche senza avere le conoscenze tecniche".

E se 'Quello sbagliato' può far pensare anche ad un uomo, le chiediamo quale sia secondo lei, oggi, una relazione sana. "La relazione sana oggi, ieri ma anche domani, è quello a cui si punta, cioè un equilibrio -spiega- Oggi a libertà di realizzarsi da parte di entrambi, di diventare chi si vuole, rende la vita di coppia forse un po' più difficile, perché non si è più uno ma si è due. Però è molto bello quando ci si fonde insieme".

Nell'intervista, spazio anche a qualche riflessione sulla polemica che sta scuotendo il mondo della musica e che riguarda i finti 'sold out'. "Non mi è mai capitato -dice la Zilli- Io arrivo da quella che è la vecchia scuola, che preferiva farti suonare in un locale forse sottodimensionato per averlo pieno e avere anche la gente fuori piuttosto che in un locale sovradimensionato ma vuoto. Da quando il marketing permea ogni settore, anche il mercato dell'arte, succedono anche queste cose". Alla fine però "è la musica che vince, quella bella, che è eterna -chiosa Nina- Gli artisti credo siano anche un po' vittime di questo sistema. 'E' un mondo difficile', diceva Tonino Carotone, ma noi siamo pronti".

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