Nibali, Indurain, tanti vip e le Dolomiti: il 6 luglio si ripete la magia della Maratona

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I luoghi più belli al mondo per pedalare, tre percorsi per tutte le gambe e una parata di stelle: si prepara un'edizione memorabile della Granfondo più bella del mondo

Stefano Cantalupi

Giornalista

30 maggio - 23:03 - MILANO

Lüm. Luce. È il tema portante della 38esima edizione della Maratona dles Dolomites, e non potrebbe esserci parola più adatta per descrivere la sensazione che si prova quando si ha la fortuna di prendere parte a quella che è – a buon titolo – considerata la “regina delle Granfondo”. Ci si illumina d’immenso, volendo scomodare Ungaretti, perché immensamente bello è il paesaggio che ti avvolge, qualunque sia il percorso scelto.

BOOM DI RICHIESTE

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Lo spettacolo naturale che si ammira percorrendo il Sellaronda – anello disegnato dai mitici passi Campolongo, Pordoi, Sella e Gardena – si prende interamente la scena, è il vero protagonista di questo rito che si celebra ormai da decenni, con sempre maggiore successo e appeal: ben 32.700 le richieste di partecipazione pervenute quest’anno agli organizzatori, in rappresentanza di 91 nazionalità, con una distribuzione 50% tra Italia e estero. Un dato che conferma la costante crescita dell’evento nel tempo: dalle 15mila richieste del 2006 si è arrivati a superare le 30mila negli ultimi anni.

VIP E COMUNI MORTALI

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Tra gli 8.000 ciclisti che hanno avuto la gioia di ottenere un posto in griglia di partenza – metà selezionati tramite sorteggio e metà attraverso diritti acquisiti, partner e tour operator – ce ne sono alcuni stra-conosciuti, per quanto nel giorno della gara non concorrano per vincere e mescolino i loro destini a quelli dei comuni mortali: Vincenzo Nibali ha detto sì alla Maratona non appena terminata la straordinaria carriera da professionista, nel 2023, e sarà al via anche quest’anno. Con lui Fabio Aru, Daniel Oss e leggende un filo più “datate” come Gianni Bugno, Paolo Bettini e il mitico Miguel Indurain. Nell’elenco ufficiale dei partenti al momento non c’è Sagan, ma è possibile che a La Villa, alle 6.30 di domenica 6 luglio, arrivi pure lui. E non mancheranno stelle che hanno brillato in altri sport, (Fabio Cannavaro, Ravanelli, Festuccia, Windisch, Zorzi, Manfred Moelgg) o in altri palcoscenici (gente di spettacolo come Paolo Kessisoglu o Justin Mattera).

i percorsi

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Ci sono un altro Campolongo e il Falzarego/Valparola da scalare per chi non è ancora stanco dopo il Sellaronda (55 km e 1780 m di dislivello) e prosegue per il percorso Medio (106 km e 3130 m di dislivello), mentre chi ha l’audacia di voler completare la Maratona (138 km e 4230 m di dislivello) deve superare il durissimo Giau, prima di prendere il Falzarego dall’altro versante e scollinare sul Valparola. Una faticaccia, sì, ma esperienza catartica per l’anima. Michil Costa, storico Presidente della Maratona, ha trovato come sempre le parole più poetiche per descrivere questa edizione della sua creatura: “Otto minuti. Bastano per salire un Passo, per far battere il cuore più forte, per scolpire fatica e sogni sull’asfalto. Otto minuti: il tempo che impiega la luce del Sole ad arrivare a noi. Un istante già passato, che ci illumina il presente. Anche il 6 luglio, alla Maratona, pedaleremo verso quella luce. Perché tutto ciò che esiste è luce — e noi, nel nostro piccolo, proviamo a esserne parte”.

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