Napoli, McTominay mezzala è la formula scudetto. Col Como tornano Rrahmani e Neres

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Senza De Bruyne il Napoli riparte dal 4-3-3. Lo scozzese nel ruolo dell’anno scorso. E pure Lobotka sarà convocato

Vincenzo D'Angelo

1 novembre - 11:06 - MILANO

Ritorno al passato. Quasi una scelta obbligata, ma non per questo secondaria. Anzi, il 4-3-3 è stato l’abito più usato nella passata stagione e anche quello che ha permesso al primo Napoli di Antonio Conte di svoltare. Di tornare a guardare tutti dall’alto della classifica. Riecco il vecchio Napoli. Quello con Scott McTominay primo violino offensivo alle spalle della punta. Quel Napoli che cerca l’ampiezza prima ancora della profondità. E quegli uno contro uno in fascia per costruire palle gol. Il brutto infortunio di Kevin De Bruyne ha costretto Conte a rimescolare le carte, a cercare nuove soluzioni per esaltare le caratteristiche dei singoli. E allora non c’è niente di più semplice ed efficace che riproporre le vecchie certezze. E rimandare in campo quei giocatori che un anno fa sono stati determinanti per lo scudetto. Come Amir Rrahmani, pronto a rientrare dopo due mesi di assenza. O come David Neres, tornato protagonista in un ruolo non suo contro l’Inter, nella notte in cui ha dimostrato di essere ancora un valore aggiunto per i campioni d’Italia.

al posto giusto

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Oggi inizia una nuova era azzurra. Senza De Bruyne, sarà 4-3-3 puro. Ed è il sistema che Conte aveva disegnato un anno fa proprio per inserire McTominay, l’ultimo pezzo pregiato arrivato dal mercato. Già, perché dopo un’estate a lavorare sul 3-4-2-1, l’arrivo dello scozzese convinse Conte a cercare nuovi equilibri con la mediana a tre: impossibile rinunciare a uno tra Anguissa, Lobotka o Scott. Oggi toccherà a Gilmour agire in regia, però anche Lobo è pronto al rientro e sarà convocato: possibile uno spezzone di gara, magari come prova generale in vista dell’impegno di martedì in Champions. Col cambio di modulo, insomma, McTominay tornerà nella sua posizione preferita: mezzala d’assalto, per garantire equilibrio e copertura alla mediana ma anche supporto – di muscoli e centimetri – a Hojlund in area di rigore. Lui e Anguissa sono diventati letali in questo sistema di gioco. Grazie a Conte, certo. E grazie a dei meccanismi che li mettono al centro dell’azione offensiva azzurra.

di nuovo in pista

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Poi c’è chi al centro (della difesa) tornerà e chi al centro del progetto vuole tornare. Per sentirsi di nuovo imprescindibili. Rrahmani è pronto: dopo la panchina di Lecce, il kosovaro riprenderà il suo posto accanto a Buongiorno. C’è una difesa da tornare a blindare e non è un caso se Amir lo scorso anno non ha saltato una partita – unico della rosa – e se nelle uniche sue due presenze quest’anno il Napoli ha mantenuto la porta inviolata. Rrahmani è stato soprannominato “pc” da Conte, per la capacità di recepire e trasformare in azione immediata ogni indicazione tattica. Neres è invece estro e fantasia, da guidare nella fase di non possesso ma anche da lasciare libero di inventare palla al piede. Con l’Inter è stato straordinario da centravanti, ma oggi tornerà in fascia, pronto ad accendersi con strappi e dribbling. Il gol gli manca dal 4 gennaio, ma un anno fa, proprio al Como e in casa, segnò la sua prima rete a Napoli. Ricordi datati nel tempo, da aggiornare urgentemente

lukaku

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Per riprendere contatto col campo, con i compagni, con la quotidianità persa ormai da quasi tre mesi. Ieri a Castel Volturno si è rivisto Romelu Lukaku, per la prima volta dopo l’infortunio subito questa estate a Castel di Sangro, nell’ultima amichevole estiva prima del via della stagione. L’attaccante belga ha svolto lavoro differenziato, mentre il resto del gruppo era impegnato nel lavoro tecnico-tattico in vista della sfida di oggi contro il Como. Lukaku farà da spettatore, così da respirare di nuovo anche l’aria del Maradona. In attesa di tornare in campo, magari per la Supercoppa.

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