Anguissa e McTominay restano due giocatori indispensabili. Il tecnico potrà scegliere di alternarli oppure di farli giocare insieme
Dal nostro inviato Vincenzo D'Angelo
30 luglio - 11:43 - CASTEL DI SANGRO
Un diamante da inserire. E i vecchi leader da portare su un livello ancora più alto. L’arrivo di Kevin De Bruyne a Napoli ha suscitato l’entusiasmo collettivo e non solo del popolo napoletano. Kevin è un plus per la Serie A, un giocatore che potrebbe far aumentare di nuovo l’appeal del nostro campionato anche agli occhi di tanti altri campioni in cerca di una nuova sfida. Intanto, l’impatto del fuoriclasse belga a Napoli ha già fatto registrare numeri da capogiro per il merchandising, con la maglia numero 11 andata letteralmente a ruba sia sulle Dolomiti sia nelle prenotazioni online. Ma è in campo che Kevin vuole mostrare i suoi numeri migliori, mettendo il suo talento al servizio dei campioni d’Italia. De Bruyne va a rinforzare un centrocampo già ad altezza delle big d’Europa, con Lobotka centro di gravità e Anguissa e McTominay straordinari assaltatori d’area, oltre che lottatori a tutto campo. E la sfida per Antonio Conte ora si fa ancora più interessante. L’arrivo di De Bruyne, infatti, sposta gli equilibri del campionato, ma non quelli all’interno del collettivo azzurro. Perché ci sarà spazio per tutti, ci si affiderà tanto alle rotazioni, e si cercherà di volta in volta di trovare la soluzione tattica migliore, tenendo presente che poi dalla panchina può subentrare un altro titolare, per aumentare i giri del motore.
tre ruoli
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De Bruyne è luce, ha detto Benitez proprio alla Gazzetta. E in effetti sulle montagne del Trentino si è già visto qualcosa. Ma nel primo ritiro in Val di Sole, Conte non ha mai potuto schierare in amichevole Scott McTominay, vittima di un affaticamento muscolare. E nel secondo test ha dovuto pure rinunciare a Frank Anguissa, a riposo precauzionale per smaltire i carichi di lavoro. Morale, De Bruyne ha giocato in due ruoli diversi: mezzala sinistra contro l’Arezzo, mezzala destra contro il Catanzaro. Duettando con Lang nel primo match, e con Neres nel secondo. Livello di qualità alto, altissimo. E intesa da migliorare giorno dopo giorno con i nuovi compagni. Insomma, Kevin sarà l’elemento di raccordo tra centrocampo e attacco e potrà sostituire sia Anguissa sia McTominay, i due pilastri dell’ultimo scudetto. All’occorrenza, poi, potrebbe anche alzare il raggio d’azione sulla trequarti e giocare con entrambi in un 4-2-3-1 in cui Frank e Scott sarebbe gli equilibratori della squadra. Tante soluzioni, per un Napoli che vuole essere competitivo su tutti i fronti.
Specialista
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De Bruyne si è calato con grande umiltà nel nuovo mondo Napoli, pronto a mettersi al servizio del nuovo allenatore e dei nuovi compagni. Il suo status di stella internazionale sarà un vero valore aggiunto una volta che potrà entrare in competizione costante con le altre due mezzali: già, perché oggi, nel 4-3-3 che ha in mente Conte, ci sarà spazio solo per due tra Kevin, Frank e Scott nell’undici titolare. A turno, uno finirà in panchina e avrà un ruolo ancora più importante degli altri: quello di subentrare e dare la spallata alla partita. Del resto, la missione del Napoli è stata chiara sin dal principio: serviva allungare le rotazioni e aumentare il livello di qualità della rosa. L’arrivo di De Bruyne è stato un super colpo, sotto ogni punto di vista. Con lui, Conte avrà un’arma in più da sfruttare, sulle palle inattive. Kevin è uno straordinario specialista di calci d’angolo e punizioni, col suo piede può disegnare traiettorie illuminanti per gli attaccanti. E quando ci sarà da assaltare l’area, Conte potrà sempre contare su Anguissa e McTominay, uomini chiave dell’ultimo scudetto. Napoli è più ricca e completa con Kevin nel motore.