Il Monte dei Paschi di Siena considererà efficace la propria offerta su Mediobanca con una quota di capitale pari al 35% del diritti di voto esercitabili in assemblea. La soglia minima, definita "non rinunciabile", è stata resa nota nel documento di offerta dell'ops, e si aggiunge a quella, che resta valida ma è derogabile, del 66,67% del capitale indicata in sede di annuncio dell'operazione. Un'adesione tra il 35% e il 50% del capitale viene infatti ritenuta dal Monte "idonea a consentire all'offerente di ottenere il controllo di fatto" di Piazzetta Cuccia "esercitando un'influenza dominante nell'assemblea ordinaria di Mediobanca e incidendo sul generale indirizzo della gestione".
Nella partita a scacchi per la conquista di Mediobanca la mossa fatta da Mps sembra voler blindare l'ingresso in Piazzetta Cuccia garantendosi una base di partenza che Siena "si riserva la facoltà di rafforzare" in un secondo momento con "le modalità e le tempistiche consentite dal mercato". E' però chiaro che la soglia che sarà raggiunta alla fine dell'Ops, l'8 di settembre, non sarà indifferente per gli effetti che produrrà. Questo sia per poter ottenere i benefici delle Dta, una sorta di crediti fiscali, sia per attivare la sinergie. Mps ritiene, e lo scrive nero su bianco nel prospetto, che anche in caso di controllo di fatto di Mediobanca con una quota di capitale inferiore al 50% le sinergie e gli obiettivi strategici dell'offerta "saranno realizzabili" anche se "con possibili variazioni e ritardi nella loro implementazione". Per le sinergie la banca parla di "un orizzonte temporale più esteso di circa 12-18 mesi" e di "piena attuazione nella prima parte del 2030". Per quanto riguarda invece le dta, invece, senza il consolidamento di Mediobanca, non potrà esserne accelerato l'utilizzo allargando la base imponibile al bilancio di Piazzetta Cuccia: anziché essere consumate in sei anni, con l'utilizzo di mezzo miliardo all'anno, si avranno benefici per 300 milioni annui e un utilizzo "in un arco temporale più lungo" che terminerebbe nel 2036. Le strade da percorrere nel caso in cui le soglie siano inferiori al 50%, superino questo valore o si attestino anche sopra il 66,67% del resto le ha fissate la Bce la scorsa settimana quando ha dato il suo via libera all'operazione.
Se l'offerta otterrà un'adesione inferiore al 50% - sono le indicazioni della Banca Centrale Europea - Siena dovrà fornirle entro tre mesi un rapporto che confermi l'esistenza del controllo di fatto o in alternativa, in assenza di controllo di fatto, un piano che indichi l'approccio strategico alla partecipazione acquisita in Piazzetta Cuccia, i criteri per il mantenimento o la cessione di tale partecipazione, insieme agli obiettivi, alle scadenze e alle principali tappe operative. Superato il 50%, comunque, dovrà essere presentato entro 6 mesi dal controllo un piano che includa l'impatto sul capitale e la struttura della governance. Sopra il 66,67%, poi, l'integrazione - sinergie comprese - potrà essere completa. Mps nel prospetto rassicura sui livelli occupazioni e sul rispetto dei contratti dei manager di Mediobanca. Chiede invece maggiori chiarimenti sull'operazione che Piazzetta Cuccia ha avviato per acquisire Banca Generali, riservandosi di valutarla in un secondo momento. Con l'arrivo delle oltre 200 pagine del prospetto l'operazione attende ora il parere di Mediobanca.
Ma è già scontato che considererà ostile l'ops. Ed è chiaro che con i dati del prospetto potrà fare critiche mirate. Poi la parola passerà agli azionisti di Piazzetta Cuccia: l'operazione partirà il 14 luglio sul mercato e durerà 40 giorni di borsa aperta, fino all'8 settembre, visto che arriva in pieno periodo estivo e per dare modo al mercato di valutare i risultati della semestrale del Monte, in agenda il 5 agosto. L'ok arriva comunque prima che Mediobanca abbia discusso in assemblea l'acquisizione di Banca Generali, in programma per la seconda metà di settembre. In Borsa gli investitori restano alla finestra. I titoli oggi hanno avuto un andamento praticamente appaiato: Mps segnando +0,46% a 7,06 euro e Mediobanca +0,46% a 18,58 euro lasciando invariato il 'premio' che il mercato si aspetta per la realizzazione del mercato, che si attesta sotto il 4% per un valore di circa 600 milioni.
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