Morta Laura Dahlmeier, la campionessa olimpica di biathlon travolta da una frana in Pakistan

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L'ex atleta tedesca è stata vittima della caduta di massi lunedì, mentre si trovava a circa 350 metri dalla cima del Laila Peak. Per sua volontà, il suo corpo, individuato solo oggi, resterà lì

30 luglio 2025 (modifica alle 16:38) - MILANO

Non ce l'ha fatta l'ex stella tedesca del biathlon Laura Dahlmeier, rimasta gravemente ferita lunedì in un'arrampicata in Pakistan, colpita dalla caduta di massi a circa 350 metri dalla cima del Laila Peak, alto 6.069 metri. Marina Krauss, che stava scalando con lei, aveva subito allertato i soccorsi, ma, per le prime 24 ore, nessuno era riuscito a raggiungerla a causa dell'elevato rischio di frane. Ieri un elicottero di soccorso era riuscito ad arrivare sul luogo dell'incidente, mentre oggi è stato individuato il suo corpo. "Sulla base dei risultati del sorvolo dell'elicottero e della descrizione della gravità delle ferite da parte della compagna di cordata, si può presumere che Laura Dahlmeier sia morta immediatamente - si legge nel comunicato diffuso dal management dell'ex atleta -. Tuttavia, il recupero del corpo era troppo rischioso e non fattibile per le squadre di soccorso nelle attuali condizioni difficili con rocce che cadono e un cambiamento del tempo sul Laila Peak. La volontà di Dahlmeier era quella di lasciare il suo corpo sulla montagna in questo caso. Questo è anche nell'interesse dei suoi parenti, che chiedono espressamente di onorare le ultime volontà di Laura".

chi era laura Dahlmeier

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Laura Dahlmeier, 31 anni, è stata una delle più grandi atlete della storia del biathlon. Durante la sua carriera, conclusa nel 2019, ha ottenuto due medaglie d'oro e una di bronzo alle Olimpiadi e sette medaglie d'oro, tre d'argento e cinque di bronzo ai campionati del mondo. Ha vinto, inoltre, 20 gare e il titolo assoluto di Coppa del Mondo. Appesi gli sci al chiodo, si è dedicata all'alpinismo, al trail running e alla corsa in montagna. Luogo dove, purtroppo, riposerà per sempre.

La Gazzetta dello Sport

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