I vaccini anti-morbillo hanno salvato 60 milioni di vite in 23 anni. Ma la copertura insufficiente sta permettendo al virus una massiccia diffusione.
Disponiamo di un vaccino estremamente efficace nel prevenire il morbillo, una malattia molto contagiosa che compromette il sistema immunitario e che può avere complicanze gravi (come otite, polmonite, encefalite), in certi casi letali. Secondo un nuovo rapporto dell'OMS sui progressi globali verso l'eliminazione di questa malattia, il vaccino anti-morbillo ha evitato, tra il 2000 e il 2023, circa 60,3 milioni di morti nel mondo: più di quante ne abbia prevenute qualunque altro vaccino negli ultimi 50 anni.
Purtroppo, però, a causa della copertura vaccinale incompleta contro il Paramyxovirus, il virus che causa l'infezione, tra 2022 e 2023 i casi globali di morbillo sono aumentati del 20%, portandosi a 10,3 milioni: un'avanzata molto rapida, in parte - ma non solo - eredità delle campagne mancate causa covid.
Protezione incompleta. Nel 2023, si legge nel rapporto, circa 22 milioni di bambini hanno mancato la loro prima dose di vaccino. L'83% dei bambini ha ricevuto la sua prima dose, ma solo il 74% ha avuto anche la seconda dose del vaccino, necessaria per completare l'immunizzazione e offrire una protezione completa dall'infezione.
Per sbarrare del tutto la strada al virus del morbillo, che è altamente contagioso (il 90% delle persone suscettibili esposte a una persona infetta contrae la malattia), è necessaria una copertura con entrambe le dosi pari o superiore al 95% della popolazione di una data comunità. Questa è la soglia per l'immunità di gregge o di gruppo, la capacità di arginare la circolazione di un agente effettivo data dal fatto che la maggioranza degli individui di una società è vaccinato (e in questo modo protegge anche chi, per ragioni di salute, non può esserlo).
perdite evitabili. A causa dell'imperfetta copertura vaccinale contro il morbillo, nel 2023 57 Paesi hanno avuto epidemie sostenute dell'infezione sul proprio territorio. Nel 2022 erano stati 36, il 60% in meno. I Paesi africani sono stati quelli che hanno sperimentato le epidemie di morbillo più distruttive, benché l'infezione sia dilagata anche nel Mediterraneo orientale, in Europa, nel Sudest Asiatico e nelle regioni del Pacifico occidentale.
Nel 2023, sono morte di morbillo 107.500 persone, in gran parte bambini sotto i 5 anni di età - l'8% in meno rispetto al 2022, comunque un numero inaccettabile, per un'infezione prevenibile con un vaccino. La riduzione della mortalità è dovuta in parte alle migliori condizioni sanitarie di partenza dei contagiati (meglio nutriti e in condizioni generali di salute meno compromesse).
Liberi. Al 2023, 82 Paesi risultavano aver raggiunto o mantenuto l'eliminazione della circolazione del morbillo sul loro territorio.
A novembre 2024, con l'eliminazione del morbillo dal Brasile, la macroregione dell'OMS delle Americhe è risultata di nuovo libera dalla malattia, che aveva già dichiarato debellata nel 2016 salvo un successivo ritorno delle infezioni.
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