Ritratto della situazione italiana tra la predominanza delle autovetture, le sfide dell'elettrico e i timori per la guida automatica
Armando Bavaro
16 settembre - 19:05 - MILANO
Gli italiani confermano la preferenza per l'auto come mezzo di trasporto preferito nel sondaggio sulla mobilità sostenibile in Italia, realizzata dall’Istituto Piepoli per Eco Festival e in coincidenza con l’inizio della "Settimana europea della Mobilità 2025". L’indagine sonda la percezione degli italiani sul tema della mobilità sostenibile e delle città intelligenti e fornisce dati e trend interessanti sulle abitudini di spostamento, sulla consapevolezza dell’impatto ambientale delle proprie scelte, sulla pluralità tecnologica, sull’economia circolare e sull’impatto dell’IA nel mondo della mobilità e dei trasporti. Per la prima volta viene così definito l’indice di mobilità sostenibile degli italiani, che consentirà di monitorare, grazie a un indicatore sintetico, l’evoluzione dei comportamenti e delle abitudini di mobilità dei cittadini del Belpaese. L’indicatore quest’anno si è assestato su un valore pari a 66 (su una scala da 0 a 100) ed è stato calcolato mappando le risposte del campione rappresentativo di mille persone in merito ai comportamenti effettivi e alle abitudini in tema di mobilità.
Auto ancora centrale
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Come detto l'indagine mostra come l'automobile sia ancora oggi la principale protagonista degli spostamenti degli italiani: resta il mezzo più utilizzato per quelli frequenti (77%), soprattutto nelle fasce di età 35-44 (82%) e 45-54 (84%); inoltre, il 92% degli italiani la utilizza almeno una volta alla settimana e il 65% ritiene che la propria mobilità sia dipendente da questo mezzo di trasporto. Solo il 19%, degli italiani usa frequentemente il trasporto pubblico (ogni giorno e da 3 a 5 volte a settimana). 6 cittadini su 10 pensano che nel proprio territorio esistano valide alternative all’auto, ma con differenze territoriali rilevanti: questa percezione è maggiormente diffusa nel Nord e nel Centro del Paese, oltre che nei grandi centri. Il 57% degli italiani, difatti, utilizza il treno regionale: il 30% lo fa in maniera frequente e il 44% giudica in maniera positiva l’integrazione tra il treno regionale e altri mezzi di trasporto. Per gli intervistati il trasporto combinato del treno con altri mezzi a basso impatto potrebbe essere incentivato soprattutto grazie a un maggiore coordinamento degli orari, all’integrazione dei biglietti e all’accessibilità delle stazioni.
Veicoli elettrici: sì, ma con riserve
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La mobilità è una "leva strategica di sviluppo" ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, per questo "occorre, in maniera ragionevole, non puntando solamente sull'elettrico, rinnovare e decarbonizzare il settore dell'auto per assicurare sostenibilità, salute pubblica e competitività". "La decisione dell'Ue sul motore endotermico cadrà, perché è la realtà che ci porta a questo", ha spiegato il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, rimarcando il concetto di "neutralità tecnologica" e indicando alcune alternative all'elettrico come l'idrogeno e il biometano. Intanto tra i cittadini fatica a diffondersi la fiducia verso l'auto elettrica: se da un lato la crescita di immatricolazioni di queste non decolla nel nostro Paese, il 10% degli intervistati si dice propenso a valutarne l’acquisto nei prossimi 12 mesi, mentre il 42% degli intervistati appartenenti alla fascia d'età 18-24 afferma di tenere in considerazione questa eventualità per il futuro, sebbene la principale problematica che li preoccupa (52%) riguarda la scarsa autonomia delle stesse. Il 59% si dichiara invece "non interessato" a questo genere di prodotto. Le principali barriere all’acquisto restano il prezzo (indicato dal 55% del campione), la scarsa autonomia (43%), la richiesta di troppa energia (19%) e il pericolo di incidente a causa delle batterie (17%). Persiste nella percezione degli italiani anche la criticità relativa alle infrastrutture: solo il 21% pensa che le colonnine di ricarica siano sufficienti e facilmente accessibili. La scarsità dell’infrastruttura è più sentita al Centro-Sud e nei piccoli comuni.
tecnologie emergenti, i timori
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Un focus della ricerca riguarda le principali tendenze future. L’85% degli italiani ha già sentito parlare del concetto di guida autonoma, ma evidenzia perplessità con particolare riferimento alla percezione di pericolo per la sicurezza stradale (34%) e al reale interesse ad utilizzarla. Solo 1 italiano su 3 mostra fiducia nei mezzi a guida autonoma, con il 44% gli uomini, di cui il 59% appartenente alla fascia d'età 18-24, che si dicono pronti ad utilizzare l'auto a guida autonoma qualora fosse sicura e accessibile; il 54% delle donne, di cui il 69% ha più di 64 anni, non si fidano invece di questa nuova tecnologia. Quanto all’Intelligenza Artificiale, il 62% degli intervistati la considera un alleato per migliorare la mobilità, soprattutto in termini di pianificazione degli spostamenti e sicurezza. Restano però forti le preoccupazioni su sicurezza personale (51%), privacy (21%) e perdita dei posti di lavoro (41%).
soldi e servizi
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Per incentivare maggiormente la sostenibilità dei trasporti gli incentivi economici (36%) e una maggiore copertura del trasporto pubblico (32%) sono i principali fattori identificati dai rispondenti. Solo un italiano su tre reputa infatti sufficienti gli attuali incentivi offerti per le forme di mobilità sostenibile, mentre otto su 10 ritengono fondamentale affidarsi a modalità di trasporto alternative nel prossimo futuro e il 38% degli intervistati confida che tra 10 anni il mezzo di trasporto più utilizzato sarà l’auto elettrica.