Mistero Rowe: costato 20 milioni ma ancora a zero gol. E il Bologna lo aspetta

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L’inglese è l’acquisto più costoso nella storia del club. A Parma, Italiano potrebbe concedergli una chance

Giorgio Burreddu

Collaboratore

1 novembre - 11:05 - MILANO

Tra l’anonimato e la gloria ci passa sempre un gol. Lo sta cercando anche Jonathan Rowe, 22 anni, ancora a secco con la maglia del Bologna e in debito di almeno tre pepite con Vincenzo Italiano. Ne aveva sbagliati tanti in un pomeriggio d’autunno contro il Pisa, reti che adesso il suo allenatore pretende indietro. "Si rifarà", aveva promesso il tecnico. Ma più il tempo passa e più Rowe diventa un mistero. Tutt’altro che buffo: è stato pagato 20 milioni, la cifra più alta mai spesa dal Bologna per un giocatore. E non è nemmeno un mistero pieno di fascino perché Rowe, in fondo, è stato preso per fare la differenza. Panchina totale contro il Torino (Rowe non è entrato nemmeno un minuto), adesso contro il Parma potrebbe avere la sua chance. Non perché quello del Tardini sia un match dai conti semplici. Semmai perché è quando il gioco si fa duro che i goleador devono segnare.

attesa

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C’è una Bologna che attende il gol di quest’ala con il vento in poppa. Dribbling sì, visione di gioco anche. Ma la mira non è ancora buona e i minuti giocati sin qui (140’ in tutto) non è che abbiano proprio convinto fino in fondo. Il Dall’Ara, si sa, non è un teatro per spettacoli banali. La gente richiede la bellezza, e ha ragione. Rowe ha molte attenuanti. La Serie A è in primis un mondo che bisogna capire e affrontare con le giuste precauzioni. E poi uno stato di forma buono ma non ottimale, e una serie di nozioni tattiche fornite da Italiano che hanno bisogno di tempo per essere apprese, immagazzinate e poi riproposte. A distanza di pochi mesi dal suo arrivo in Italia, Rowe ha dunque ancora molto da capire e conoscere. Ma certo la Serie A è un frecciarossa mica un intercity, non è detto che aspetti. Giocare anche pochi minuti contro il Parma e convincere tutti che il periodo di adattamento è finito è la missione che Rowe si è messo in testa. Se poi dovesse arrivare anche un gol, beh, tanto meglio. Nessuno a Casteldebole vuole forzare, tutti sono convinti che Rowe stia lavorando nel modo giusto. E che il suo inserimento sia solo una banale questione di tempo.

incidere

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E però il calendario del Bologna è fitto, denso, impegnativo. Il tecnico ha bisogno dei suoi giocatori formato special, Rowe compreso. Se Dominguez rientra nell’elenco di quelli che non stanno ancora rendendo come ci si aspettava (ma con l’aggravante che lui il campionato lo conosce), Rowe è il giocatore su cui molti avevano riposto sogni e aspettative. Prima di parlare di disillusione, però, è bene aspettare. Parma è una tappa, poi ci sarà la sfida di Europa League contro il Brann. Due partite importanti per motivi diversi e che potrebbero vedere Rowe fornire un contributo importante. La società è convinta del suo investimento. Che come ogni investimento ha bisogno di tempo per fruttare. In molti pensano che il parallelo sia con Dan Ndoye, nome da tenente, diventato poi un generale del gol. C’è voluto tempo, è vero. Poi Ndoye è esploso, il resto lo conosciamo. La differenza sta però nell’impatto. Se Ndoye era più veloce del vento, Rowe veleggia con il suo nome da gabbiano. Deve essere più feroce, dare di più, imprimere il suo sigillo sulla partita. Se lo aspetta Italiano, ma anche tutta Bologna. Le occasioni non mancano. Lo sa anche lui.

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