Il centrocampista statunitense, reduce dalla migliore stagione a livello realizzativo, non ha risposto alla chiamata della sua nazionale per recuperare energie in vista della ripresa: "È stata una mia scelta. Modric? L'idolo di mio nonno"
Christian Pulisic non vede l’ora di ricominciare. La stella americana del Milan si è preso dei giorni di riposo, rinunciando alla chiamata della sua nazionale. La cosa ha creato un po’ di polemica negli Stati Uniti: “E’ una mia scelta, non l’avevo mai fatta in passato, ma penso sia giusta – racconta l’ala rossonera a Cbs Sports Golazo - . Sto bene, sono in forma, ma voglio concentrarmi sulla nuova stagione con il mio club”. Anche perché l’ultima non è andata benissimo, sebbene Christian abbia vissuto la migliore annata della sua carriera a livello realizzativo: “Sono arrivato in un club che mi ha dimostrato un sacco di fiducia e mi sono sentito bene fin dall’inizio. Sento che sto crescendo nella fiducia e in tutti gli aspetti del mio gioco, e questo mi ha portato dove sono oggi. Mentalmente e fisicamente è sempre dura. Con il numero di partite che giochiamo e in più quello che è successo quest’anno al Milan… Credo sia difficile da capire per le persone all’esterno. C’è tanta pressione su di noi, soprattutto in un club come il Milan quando le cose non vanno come dovrebbero”. Pulisic è comunque elettrizzato dall’arrivo di Massimiliano Allegri in panchina: “Me ne ha parlato bene McKennie, mi ha detto che è un allenatore molto divertente, ma anche super appassionato. Un italiano tipico, insomma (ride ndr). Sono molto eccitato dal poter lavorare con lui e il suo staff”.
CHI VA E CHI VIENE
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Nel nuovo Milan, Capitan America potrebbe trovare anche Luka Modric. “Mi ero scambiato la maglia con lui in un Chelsea-Real Madrid. Lo dovevo fare: mio nonno ha sangue croato e Modric è talmente un suo idolo da aver chiamato il suo cane Luka”. Per un calciatore che dovrebbe presto sbarcare a Milanello, ecco un amico che, invece, potrebbe svuotare l’armadietto: Yunus Musah, compagno di nazionale di Pulisic. “Yunus è un tipo che lavora duro e un giocatore dal grande potenziale. Perché non si è imposto al Milan? Ci sono passato anche io in alcuni momenti della carriera: tu lavori al meglio, ma le cose non ti riescono… Sono però convinto che Musah avrà una grande carriera, soprattutto se troverà continuità e fiducia”.