Milan, dov'è la porta? Come in Coppa Italia, attacco inesistente. E se fosse arrivato Hojlund...

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I rossoneri in Supercoppa hanno fatto un solo vero tiro nello specchio. Nkunku e Pulisic deludenti, così Fullkrug non può bastare. Chissà come sarebbe andata se in estate si fosse deciso di spendere per il danese, a lungo trattato ad agosto

Luca Bianchin

Giornalista

19 dicembre 2025 (modifica alle 07:48) - MILANO

La finale non è in prestito: è del Napoli a titolo definitivo. Il Milan quattro mesi fa trattava Rasmus Hojlund con il Manchester United: parlò, pensò, decise. O in prestito oppure nulla, perché nessuno da Milano avrebbe pagato 40 milioni per lui. Rasmus, gentilmente, disse che non se ne parlava: cercava un indirizzo nuovo, e non a tempo. A dicembre, fa vedere Rasmus Hojlund dominare la semifinale di Supercoppa contro un Milan molto triste in attacco. Nkunku è stato ancora insufficiente – di più, innocuo – ma c’è di più. Il Milan, nelle due partite dentro o fuori della sua stagione, non è stato quasi mai pericoloso. Non è solo questione di singoli, è anche questione di squadre.

attacco: i problemi

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Il Milan contro il Napoli ha tirato in porta tre volte ma solo uno è un vero tiro: Loftus-Cheek in spaccata a inizio partita. Non è stato pericoloso da fermo, non ha creato in uno contro uno – missing Rafa Leao, adeguata ricompensa a chi lo ritrovasse – e per una volta ha avuto pochissimo anche da Christian Pulisic. Quella grande giocata per avviare il contropiede e nulla più. Il segnale peggiore? Tra tutti, forse questo: il Milan ha avuto più di mezz’ora dopo il 2-0 e non si è mai visto davvero. Non un cambio riuscito, non una giocata di rabbia, non un assedio disperato. A gennaio, in situazione simile, a Riad aveva ribaltato l’Inter con una reazione di squadra. 

nkunku e fullkrug

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Il Milan a settembre era sembrato brillante offensivamente, una squadra con tante carte da giocare. Non è più così, anche se i numeri in campionato sono tutt’altro che negativi: 24 gol, secondo attacco della Serie A, 5 reti segnate nelle due partite pre-Riad. Alcune questioni restano nell’aria. Nkunku, arrivato per 37 milioni più bonus, è l’avatar del giocatore che segnava 58 gol in due stagioni al Lipsia. Non prende la porta, sbaglia scelte, pare leggero. Allegri lo ha difeso (“Stasera ha lavorato molto per la squadra, ha le qualità, bisogna attenderlo, ognuno ha i suoi tempi”) pare una difesa d’ufficio. Saelemaekers, a destra, è un uomo stancato dalle infinite corse d’autunno. Ci vorrebbe qualcosa dalle mezze ali e non per caso Allegri, durante la partita, ha chiesto a Rabiot e Loftus-Cheek di attaccare l’area e la porta. Logico: hanno fisico, colpi, nel passato stagioni da 10 gol. E invece niente, non sono stati quasi mai pericolosi. Un centravanti serve sicuramente – a meno di sorprese arriverà Fullkrug – ma da solo non risolverà.

il quarto d'ora di modric

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Luka Modric ha diritto a un capitolo a parte. Luka in questo Milan autunnale è paradossalmente più importante difensivamente che offensivamente, ma con la palla resta un giocatore speciale. Allegri a Riad lo ha tenuto fuori per farlo rifiatare, gli ha dato solo i 15 minuti finali e il contrasto colpisce: tra le due partite degli ultimi giorni – il Sassuolo in casa in campionato, il Napoli in Supercoppa – ha privilegiato la Serie A. E allora viene da pensare che no, questa doppia faccia del Milan, quasi sempre pericoloso in campionato ma innocuo in Coppa Italia e Supercoppa, forse non è casuale.

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