Meno potente di Vieri, ma più tecnico di Toni: a chi assomiglia Pio Esposito?

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Dopo il gol segnato con la maglia della Nazionale contro l'Estonia, molti si domandano a quale centravanti italiano del passato possa essere accostato il ventenne dell'Inter

Andrea Schianchi

Giornalista

12 ottobre - 19:06 - MILANO

Avvertenza per chi legge: qui si parla di una crisalide che non è ancora diventata una meravigliosa farfalla, e dunque bisogna lasciarle il tempo di crescere (e di sbagliare) senza fretta, seguendo il naturale corso delle cose. Il protagonista della vicenda è Pio Esposito: vent'anni, un fisico imponente, un ruolo (quello di centravanti) che accende la fantasia e la speranza della gente, un futuro che tutti gli pronosticano dorato, ma in questi casi è sempre meglio andarci piano, non sovraccaricare di responsabilità un ragazzo che, fino a un anno fa, giocava in Serie B. Godiamoci il talento che sboccia e non chiediamogli di essere quello che ancora non è. Per adesso valutiamo ciò che abbiamo visto, affidiamoci all'esperienza diretta, alla prova della realtà, e non soltanto alle emozioni. 

il gol di pio esposito contro l'estonia

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Partiamo dal gol realizzato contro l'Estonia: cross che proviene dalla sinistra, piuttosto teso e radente, e Pio, con ottima scelta di tempo, colpisce di collo esterno con il piede destro e spedisce il pallone nell'angolo più lontano. È un gesto da centravanti puro. Per intenderci: un gesto compiuto da uno che, nell'area di rigore avversaria, si trova a suo agio, ha la lucidità di scegliere la posizione giusta per eludere l'intervento del difensore e ha il coraggio di tentare la botta al volo. Tra l'altro, dettaglio per nulla irrilevante, il tiro viene eseguito di controbalzo. Se non si padroneggia la tecnica, a questo tipo di conclusioni nemmeno ci si pensa. Esposito, i fondamentali del calcio, li conosce e li applica. Nell'azione è da sottolineare la capacità di smarcamento del centravanti, che si stacca dalla marcatura in modo da avere lo spazio a disposizione per il tiro, e qui si vede già quel pizzico di furbizia che un attaccante deve possedere. Non che gli somigli fisicamente, tutt'altro, ma questa bravura nel farsi trovare al posto giusto nel momento giusto ce l'aveva un altro grande centravanti azzurro: Alessandro Altobelli. 

pio esposito e il paragone con altobelli

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"Spillo", alto e magro come un chiodo, non aveva di certo la potenza fisica di Pio Esposito, ma quest'ultimo ha, dell'illustre "antenato", la capacità di smarcamento in uno spazio ristretto come l'area di rigore. È vero che Altobelli giocava in un calcio giurassico (e com'era bello!), però non dobbiamo dimenticare che i princìpi base, quando ci si trova nel cuore delle difese avversarie, sono sempre gli stessi. Anche Pio, come "Spillo", nonostante l'altezza, sa padroneggiare il pallone e dribblare in un fazzoletto di campo. Anche questo è un segnale tecnico da non sottovalutare e sul quale è necessario lavorare per migliorarlo ulteriormente. Sempre restando a ciò che abbiamo visto nella sfida di Tallinn, c'è un'azione in particolare che è rimasta negli occhi. Pio Esposito, in una manovra di rapido ribaltamento di fronte in zona centrale, riceve il pallone, lo addomestica e lo "imbuca" per l'inserimento di un compagno. In un'altra circostanza tenta lo stesso gesto nei pressi dell'area di rigore. Ciò significa che il ragazzo ha visione di gioco, che conosce in anticipo lo sviluppo della trama e che ha le qualità per anche per rifinire. Un attaccante, a nostro modesto avviso uno dei migliori che abbiano vestito la maglia azzurra, che possedeva questa capacità di leggere l'azione e di invitare i compagni all'inserimento, è stato Roberto Bettega. 

il parallelo tra pio esposito e bettega

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Bobby-gol, come veniva chiamato, è rimasto nella memoria della gente per le splendide inzuccate (il suo colpo di testa era una sentenza) o per i gol di tacco (fantastico uno realizzato a San Siro contro il Milan), ma la sua dote migliore, probabilmente, era proprio quella di saper legare, da attaccante, il gioco di tutta la squadra. Lo testimonia, negli ultimi anni di carriera, il suo arretramento in una posizione di campo molto vicina a quella di un trequartista. Ecco, non stiamo sostenendo che Pio Esposito è come Bettega, perché allora potremmo dire di essere a posto per i prossimi dieci anni, ma la sua ampia visione di gioco ci ha fatto ricordare il grande Bobby-gol. Nelle ultime ore, dopo il gol realizzato contro l'Estonia, è partito il toto-paragone: a chi assomiglia Pio Esposito? C'è chi ha scomodato Bobo Vieri, ma probabilmente non ne ha la potenza né la progressione. C'è chi ha tirato in ballo Luca Toni, però Pio è forse più tecnico e più giocoliere. Qualcuno ha sostenuto, restando in ambito azzurro, che alcuni suoi movimenti fanno ricordare quelli del primo Montella, tuttavia, anche in questo caso, la differenza fisica tra i due non permette un confronto credibile. 

pio esposito, personalità e coraggio

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La verità è che, al momento, risulta difficile trovare somiglianze con altri grandi del passato remoto e recente. Esposito ha dimostrato di avere la capacità di smarcamento in area che possedeva Altobelli, e la visione di gioco di un attaccante come Bettega. Però, questo è giusto sottolinearlo, la strada per raggiungere il livello di questi predecessori è ancora molto lunga. D'altronde, Pio ha soltanto vent'anni e a vent'anni non gli manca di certo il tempo per l'apprendimento. Intanto, e questo è un altro concetto da evidenziare, il ragazzo che l'anno scorso giocava in Serie B ha esordito con la maglia della Nazionale senza fare una piega e senza tradire emozioni particolari, ha accettato il peso della responsabilità e ha avuto il coraggio di provare anche le cose difficili, come testimonia il gol realizzato. Significa che Pio ha personalità e questo è sicuramente un punto a suo favore. Adesso che non si monti la testa, anche se il c.t. Gattuso e il suo allenatore all'Inter Cristian Chivu, pur esaltandone le qualità, lo faranno stare con le orecchie basse, come è consigliabile in questi casi. Pio Esposito è una crisalide, diamogli il tempo e portiamo la necessaria pazienza affinché diventi una splendida farfalla che vola nel cielo azzurro.

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