Sei le medaglie vinte dagli azzurri. Il capo delegazione Garozzo: "Presentavamo un gruppo con tanti giovani, tra i quali diversi esordienti che si sono dimostrati all’altezza di un grande palcoscenico. Ripartiamo da qui, con umiltà ed entusiasmo"
dal nostro inviato Mario Canfora
30 luglio - 17:52 - TBILISI (GEORGIA)
Sei medaglie complessive. Due d'oro e quattro di bronzo, quelle conquistate ai Mondiali di Tbilisi. Non sono le dieci di Milano di due anni fa (quattro oro, quattro argenti e due bronzi), ma il livello generale diventa sempre più alto e comunque i due ori di quest'edizione sono medaglie pesanti. Quello del fioretto a squadre maschile (Guillaume Bianchi, Alessio Foconi, Filippo Macchi e Tommaso Marini) ha un po' compensato la prova nell'individuale, dove gli azzurri sono rimasti incredibilmente a secco, pur al termine di alcuni assalti sfortunati (vedi Macchi nei quarti), mentre l'oro della sciabola (Luca Curatoli, Michele Gallo, Matteo Neri e Pietro Torre) è giunto totalmente inatteso e per questo ha un valore anche più grande. Alla fine, l'Italia chiude al primo posto per podi conquistati, insieme a Francia e Ungheria. Ai due ori si sono aggiunte nel medagliere le medaglie di bronzo vinte da Luca Curatoli nella sciabola maschile individuale, Anna Cristino e Martina Favaretto nel fioretto femminile individuale e dalla squadra delle fiorettiste composta da Arianna Errigo, Martina Favaretto, Anna Cristino e Alice Volpi.
analisi
—
“Il mio voto alla spedizione è di un sette pieno - dice il presidente della Federscherma Luigi Mazzone -, perché usciamo fuori con due ori importanti. Se devo dare i voti alle singole armi, è un dieci e lode alla sciabola maschile, che ha fatto una cosa storica, ma è un sette pieno complessivo perché globalmente abbiamo una medaglia in più rispetto all'Olimpiade, e quella in più è un oro. Poi abbiamo avuto dieci tra ragazzi e ragazze tra i primi otto al mondo e, in molti casi, è stata una sola decisiva stoccata a farci uscire fuori. Abbiamo perso sette incontri per una sola stoccata. Per la squadra di spada maschile c'è un po' da recriminare proprio oggi nell'ultima giornata, anche se abbiamo perso da una squadra forte come il Kazakistan. Ma ripartiamo da un quinto posto e da un 19enne come Galassi, per cui c'è da essere solo positivi. In una scherma sempre più globalizzata, con sedici Paesi nel Medagliere, siamo la Nazione che ha vinto più medaglie insieme alla Francia e all’Ungheria. Una grande prova di competitività. Sono soddisfatto, perché il fioretto ha fatto un ottimo Mondiale, la sciabola maschile è stata straordinaria e, anche nelle specialità in cui non siamo saliti sul podio, come la spada e la sciabola femminile, ci sono stati tanti segnali importanti in chiave futura. Sulla spada, per quanto riguarda le ragazze fare doppietta dopo l'Olimpiade sì, ci poteva stare, ma francamente era difficile, mentre la squadra maschile è un laboratorio in corso, ha smesso Vismara, noi ci aspettiamo tanto da Di Veroli che ha già dimostrato di essere un campione ma questi sono i tre anni verso Los Angeles in cui dovrà consacrarsi del tutto. È una squadra giovane, ma è vero che nella spada si può perdere e vincere con chiunque". E ora da settembre si continua a lavorare: "Abbiamo i nostri metodi di programmazione, delle linee guida come federazione e le idee molto chiare. Vorrei inoltre sottolineare la coesione del gruppo dei ragazzi, come sono stati in gruppo, sembra una frase scontata ma non lo è, spesso in passato ci sono state tensioni. Ho in mente qualche cambio? No, ho detto anche agli allenatori che sono soddisfatto di tutti loro, anche se qualcosa nella programmazione si può cambiare".
garozzo
—
Così il capo delegazione Daniele Garozzo, vicepresidente vicario della Fis: “È stata per me una prima volta stimolante e avvincente in una nuova veste, e sono davvero felice di come l’intera spedizione, con gli atleti in testa e tutto lo staff, ha vissuto e interpretato questo campionato del mondo. Abbiamo vinto due ori pesantissimi, diversi e avvincenti allo stesso modo: da dominatori della stagione i nostri fiorettisti, da straordinaria e non casuale sorpresa i nostri sciabolatori, che ci hanno regalato un trionfo storico. Ma non è certo tutto lì. Presentavamo un gruppo con tanti giovani, tra i quali diversi esordienti che si sono dimostrati all’altezza di un grande palcoscenico. Ripartiamo da qui, con umiltà ed entusiasmo. La strada intrapresa è quella giusta”.