L'olandese sfiora il quinto titolo consecutivo come riuscito solo a Schumacher, ma ha comunque confermato di essere fenomeno assoluto: la rimonta da -104 a -2 da Norris resterà nella storia
7 dicembre 2025 (modifica alle 15:59) - ABU DHABI (EMIRATI ARABI)
Per tenere aperta una lotta Mondiale che sembrava essersi presto ridotta a una sfida tra compagni di squadra serviva qualcosa, o qualcuno, di davvero speciale. E così, risorgendo da una prima metà di campionato dominata dagli attriti interni del suo team, Max Verstappen è arrivato a riaprire un 2025 che non pareva più poter essere materia per le sue magie. E invece, sorprendendo anche se stesso, l’olandese è tornato a regalare prestazioni impressionanti, guidato da una squadra nuovamente unita – sotto la direzione del team principal Laurent Mekies, dopo l’addio travagliato, arrivato a luglio, di Christian Horner – e acceso dall’ipotesi, seppur remota, di poter tentare l’assalto a una McLaren così lontana da apparire irraggiungibile. E mentre i papaya vincevano solidamente il titolo Costruttori, con sei gare di anticipo sulla fine del campionato, Lando Norris e Oscar Piastri vedevano avvicinarsi sempre di più l’ombra di Max, capace di ridurre un distacco di 104 punti – quelli che aveva di svantaggio dopo il GP d’Olanda – fino a 12, all’avvio del weekend di Yas Marina ad Abu Dhabi, il penultimo della stagione. E poi il titolo è sfumato per 2 soli punti, una miseria considerato il Mondiale extralarge da 24 GP.
la rimonta di verstappen
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“Ma se io avessi avuto una McLaren il titolo sarebbe stato già chiuso da un pezzo” ha detto senza nascondersi Verstappen, convinto che i suoi avversari “abbiano tenuto aperto il Mondiale a causa di troppi errori”. I due piloti del team di Andrea Stella, in perfetto equilibrio per tutto il corso del campionato, si sono così divisi i punti della squadra e tra errori in pista, decisioni interne e qualche inatteso problema tecnico, come l’imprevedibile doppia squalifica delle vetture a Las Vegas, il sogno impossibile di Max è diventato qualcosa nel quale poter ancora sperare. Lo spettro di quello che sarebbe potuto essere il suo quinto titolo iridato consecutivo, nel raggiungimento di un’impresa riuscita solo a Michael Schumacher nella storia della Formula 1, si è cominciato a insidiare tra i protagonisti di questo Mondiale, accendendo una luca su una rimonta che ha conquistato tutto il pubblico del motorsport. Una rimonta che sul tramonto di questa stagione non è riuscita al leone Verstappen, sconfitto in Qatar da una McLaren tornata a dominare e da Lando Norris, matematicamente campione del mondo con una gara di anticipo sulla fine del campionato.
il futuro
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Ma non basta il successo del britannico, meritato e conquistato in pista in una dura lotta a tre, a cancellare l’impresa sfiorata dell’olandese di casa Red Bull che proprio nell’anno della sconfitta ha dimostrato più che mai di che cosa è capace in pista, correndo dietro con forza e caparbietà a un sogno che altri avrebbero abbandonato molto prima e facendolo con una libertà mentale, una leggerezza priva di ogni pressione, che ci ha regalato la miglior pagina del suo viaggio nel motorsport. Max, che tornerà a correre nel 2026 con il numero 33 e abbandonerà l’1 degli iridati in carica, si presenterà al via della stagione consapevole che i nuovi cambi regolamentari detteranno l’arco futuro della sua carriera: “Il mio contratto scade nel 2028 ma tutto dipenderà dalle nuove regole – ha ammesso l’olandese in Qatar - e se saranno piacevoli e divertenti. Se non saranno divertenti, allora non vedo davvero il motivo per restare”. Un’affermazione che lascia intendere tutta la coerenza di Verstappen, vista anche in pista nel 2025: correre, e farlo al meglio, quando farlo ha un valore. Vincere, divertirsi, provarci fino alla fine. E non si può uscire sconfitti da un Mondiale quando si corre come ha fatto Max Verstappen.


