Matthaus: "Dissi no al Milan. Il Trap mi chiamò: 'Ho bisogno di te per vincere'. E vincemmo"

2 giorni fa 3

Che entusiasmo a Trento per Lothar che firma autografi per 45': "Abbiamo dato tutto per l’Inter e la gente se lo ricorda". E poi: "Io e Brehme mettevamo le birre nella vasca da bagno con il ghiaccio... la sera bussavano alla nostra porta per bere insieme a noi"

Mimmo Cugini

Collaboratore

11 ottobre - 20:20 - TRENTO

Meglio Inzaghi di Chivu, ma l’Inter può vincere lo scudetto e l’Italia andrà ai Mondiali. Lothar Matthaus sul palco dell’Auditorio Santa Chiara di Trento con una maglia nerazzurra alle spalle dice la sua sul presente nerazzurro e ricorda quella squadra meravigliosa allenata da Giovanni Trapattoni che conquistò lo scudetto del 1989 a suon di record. Abbronzato, elegante, in gran forma. E disponibile con chi lo ama ancora: ha firmato autografi per 45 minuti. 

bagno di folla

—  

Questo ragazzo di quasi 65 anni riceve l’ennesimo bagno di folla, perché il popolo interista non ha dimenticato e mai dimenticherà. “Si, ogni volta che vengo in Italia è così. Credo perché noi abbiamo dato tutto per l’Inter e la gente se lo ricorda ancora. Sono stati anni bellissimi”. Quella squadra fortissima era diventata un grande gruppo anche grazie alle birre che Andy Brehme e Lothar portavano in camera e dividevano con i compagni: “Ne mettevano 30 nella vasca da bagno con il ghiaccio e la sera bussavano alla nostra porta per bere insieme a noi”. Beppe Bergomi, il suo capitano, gli manda un messaggio via whattsapp e Lothar scherza: “Sembra più giovane adesso che trent’anni fa”. Poi il rapporto speciale con il Trap. “Lui mi ha voluto all’Inter e mi diceva: lo so che non sei né Platini né Maradona, ma io ho bisogno di te per vincere. E insieme abbiamo vinto”. 

anni d'oro

—  

Scudetto, Pallone d’oro, Mondiale con la Germania, sono stati gli anni d’oro di Matthaus che prima di andare all’Inter aveva ricevuto una proposta dal Milan. “Era il 1986 ma non mi sentivo ancora pronto per la serie A che in quel momento era il campionato più difficile del mondo”. Il destino di Lothar era sulla sponda nerazzurra di Milano.

Leggi l’intero articolo