Manovra, la Lega contro le banche: 'Rafforzeremo le tasse'. Landini pronto allo sciopero 

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Uno sciopero contro la manovra? "Non escludiamo nulla. Intanto oggi vogliamo dimostrare che c'è una parte molto importante di questo Paese, così come nelle settimane scorse, che scende in piazza e che chiede dei cambiamenti". Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, risponde dal corteo per la manifestazione nazionale "Democrazia al lavoro". "Se non saremo ascoltati e se nel Parlamento e nel Governo non accetteranno di modificare radicalmente quella che è una legge che noi consideriamo sbagliata, valuteremo e non escludiamo assolutamente nulla, di sicuro - sottolinea- non finisce qui la nostra mobilitazione se le cose non cambiano". 

"Sorprendenti e irritanti dichiarazioni di alcuni banchieri a proposito di manovra finanziaria. A fronte di quasi 50 miliardi di utili, è doveroso che i grandi istituti aiutino il settore sanitario, le famiglie e le imprese. Le banche hanno il dovere morale di restituire al Paese una parte dei guadagni che sono frutto dell'efficace azione del governo e di commissioni e interessi dei cittadini-clienti. I gruppi della Lega sono determinati a proporre soluzioni per rendere ancora più significativo il contributo". Così una nota della Lega.

Gli attriti in maggioranza sulla manovra? "Poi si troverà la soluzione, sicuramente ci sarà sempre intesa tra le forze di maggioranza. Se in Parlamento ci sarà spazio per modifiche? Penso di sì, certamente bisogna lasciare invariati i saldi". Lo ha detto il viceministro Maurizio Leo a margine della festa di FdI per i tre anni del governo. I fondi per le metro? "Più che altro c'è una riprogrammazione dei fondi della metro, però...insomma, poi si vedrà. Aperti alle soluzioni. Il governo fa degli interventi, ma le scelte definitiva sono del Parlamento". 

"Noi siamo contrari" all'aumento della cedolare secca sugli affitti brevi "e siamo già al lavoro per modificare quel testo e arrivare assolutamente a cancellare una norma che ci sembra assolutamente iniqua". Lo ha detto il vicepremier, ministro degli Esteri e leader di Forza Italia Antonio Tajani, a margine degli Stati Generali della casa promossi dal partito a Torino. La norma "è stata già corretta rispetto alla proposta iniziale ma non è sufficiente, anche perché poi non è che porti grandi vantaggi alle casse dello Stato, quindi la cambieremo - ha concluso -. Rimaniamo con la legge attuale".

"Non c'è nessuna tensione in maggioranza. La maggioranza proprio si chiama così perché è composta da più partiti, da tre partiti che sono diversi, sennò saremmo un partito unico". Lo ha detto Antonio Tajani a Torino, parlando delle tensioni in maggioranza sulla manovra. "È ovvio che noi abbiamo una visione liberale dell'economia, siamo un partito cristiano, liberale, riformista, garantista, europeista e atlantista" ha aggiunto.

"Per noi la difesa dei nostri principi è fondamentale - ha proseguito Tajani - e portiamo il nostro contributo al tavolo della maggioranza, poi si fa la sintesi, non possiamo rinunciare alla nostra identità, ma questo non significa aprire un dibattito che poi deve essere un problema per la maggioranza". "Il dibattito è sempre positivo, anzi direi che la diversità delle forze di centrodestra rappresenta un elemento importante per far crescere i consensi", ha concluso.
   

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