La hypercar del brand britannico rilanciato da Geely ha centrato quattro record di accelerazione
Alessandro Pinto
3 agosto - 17:10 - MILANO
Quattro nuovi record mondiali per l'hypercar elettrica di casa Lotus, la Evija. Mentre latitano le notizie su acquirenti e consegne dei 130 esemplari annunciati nel 2019 ed entrati in produzione nel 2024, parlano i record segnati dall'hypercar elettrica di Hethel nei test di accelerazione sopra i 160 km/h condotti da Autocar. Grazie ai 2.013 Cv di potenza complessiva sprigionata da quattro motori elettrici, la Evija ha centrato un poker di record nelle seguenti distanze previste dai test:
- 0-241 km/h (0-150 mph): 7,7 secondi.
- 0-322 km/h (0-200 mph): 13,0 secondi.
- Quarto di miglio con partenza da fermo: 9,5 secondi a 276 km/h.
- Un chilometro con partenza da fermo: 16,2 secondi a 350 km/h.
Numeri che proiettano la Evija nell'Olimpo delle hypercar, oltre a ribaltare il pregiduzio diffuso sul fatto che le elettriche offrano il meglio solo in accelerazione. Il bolide di Hethel, infatti, non è risultato il più veloce sullo sprint 0-100 km/h come nella fascia 0-160 km/h, al di sopra della quale ha dato il meglio. I 7,7 secondi necessari per passare da 0 a 241 km/h (0-150 miglia orarie) le permettono di abbassare il record della Tesla Model S Plaid di 1,7 secondi, mentre i 322 km/h sono stati raggiunti in una distanza inferiore al chilometro, 13 secondi dopo la partenza da ferma. Per raggiungere la stessa velocità, la Bugatti Veyron Super Sport ha impiegato 22,2 secondi.
lotus evija: caratteristiche
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Prodotta in tiratura limitata a 130 esemplari, non ancora completamente assegnati, la Evija dichiara 2.013 Cv e 1.700 Nm di coppia erogati da 4 motori elettrici, chiamata a muovere una massa di 1.887 kg. Tiepida l'accoglienza da parte dei potenziali acquirenti, limitati alla cerchia di chi può spendere i circa 2 milioni di euro del prezzo d'acquisto. Una platea oggi poco incline a investire in hypercar elettriche, considerato il rischio di svalutazione che aleggia sulle vetture a zero emissioni, oggi superiore all'appeal che molte di loro accumularono nell'era pioneristica delle auto green. Un esempio concreto arriva da Mate Rimac, 37 enne patron della casa croata specializzata in hypercar, costretto a limitare la produzione della Nevera a 150 esemplari e ad attendere più di tre anni per arrivare al sold-out.