Lo staff del Benin preso a manganellate in Libia. Tra i feriti anche Pionetti, ex portiere della Samp

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Dopo il caso della Nigeria, sequestrata in aeroporto, a Tripoli nuovi episodi di violenza contro una squadra ospite, nel match di qualificazione per Marocco 2025

Giornalista

20 novembre - 13:55 - MILANO

A vostro rischio e pericolo. Giocare a Tripoli è ormai diventata un'avventura, non sempre a buon fine. Nella precedente sosta per le nazionali le disavventure della Nigeria, match poi saltato per il rifiuto delle Supereagles di scendere in campo dopo essere stati sequestrati in aeroporto al loro arrivo, stavolta è toccato al Benin tornarsene a casa con le ossa (quasi letteralmente) rotte. Come denunciato dalla delegazione ospite infatti, le forze dell'ordine hanno preso a manganellate alcuni membri dello staff al termine dell'incontro - chiuso sullo 0-0 - che ha qualificato i Ghepardi per la Coppa d'Africa 2025. Tra i contusi anche un italiano, Enrico Pionetti, ex portiere di Sampdoria, Cremonese, Lecce, Brescia e Salernitana, preparatore degli estremi difensori del Benin.

le botte

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Giocatori e tifosi del Benin sono stati costretti a rimanere allo stadio fino a tarda sera per motivi di sicurezza. “Siamo in pericolo. Per favore pregate per noi"  ha scritto sui social il difensore beninese Tosyn . "Per tutta la partita il pubblico ci ha minacciato. Ci hanno tirato oggetti ogni volta che ci avvicinavamo agli spalti. Alla fine della partita ci hanno aggredito. Abbiamo ricevuto colpi di manganello da alcuni agenti di polizia. Il nostro staff è stato picchiato duramente", ha detto a Bip Radio il nazionale beninese Jodel Dossou.

ferito il c.t.

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Tra le vittime, il c.t. Gernot Rohr, tedesco ex Bayern, una vita in Africa (ha allenato anche Niger, Burkina Faso e Nigeria), ferito al braccio sinistro. In un video lo si vede con la borsa del ghiaccio sull'arto, a conferma dell'aggressione da parte di un agente di polizia libico. Colpito alla testa anche Pionetti. Altri due membri dello staff tecnico, di nazionalità tunisina, sono rimasti feriti.

reazioni

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Durissima la reazione della stampa del Benin. "I fatti sono schiaccianti. In meno di un anno, quattro squadre nazionali – Benin, Nigeria, Camerun e Ruanda – hanno subito un trattamento vergognoso sul suolo libico - ha scritto la Nouvelle Tribune -. Inni nazionali fischiati, delegazioni sequestrate, staff tecnico aggredito fisicamente, giocatori minacciati... Il calcio non è più uno sport in Libia, è diventato uno scenario di ostilità sistematica nei confronti delle squadre ospiti, in particolare quelle dell'Africa sub-sahariana". In attesa che la Caf, sin qui in silenzio, prenda provvedimenti al riguardo.

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