LeBron è ko, "punta forte su Milwaukee". Così Damon Jones vendeva notizie agli scommettitori

Secondo l’Fbi, l’ex giocatore Nba avrebbe condiviso non pubbliche informazioni, tra cui l'assenza di James, vittima indiretta della vicenda, prima di una partita dei Lakers del febbraio 2023

L’ex giocatore Nba Damon Jones, 48 anni, è tra i 34 arrestati nell’ambito dell’indagine dell’Fbi sul giro di scommesse e partite di poker illegali che ha sconvolto ieri la Nba. Secondo l’accusa, Jones, amico di LeBron James, ma senza alcun ruolo ufficiale nei Los Angeles Lakers, avrebbe venduto o tentato di trarre profitto da informazioni non ancora pubbliche per permettere ad altri di scommettere su di esse. Una di queste riguarderebbe proprio LeBron James. In particolare, l’accusa sostiene che il 9 febbraio 2023, poche ore prima della partita tra Milwaukee Bucks e Los Angeles Lakers, Jones avrebbe inviato un messaggio a un complice scrivendo: “Scommetti forte su Milwaukee”. Quella partita, citata nell’indagine, è la stessa in cui James non scese in campo a causa di un dolore alla caviglia (saltò tre gare), appena due giorni dopo aver superato Kareem Abdul-Jabbar come miglior marcatore nella storia della Nba. Jones, che nella stagione 2022-23 non faceva formalmente parte dello staff tecnico dei Lakers ma lavorava con James durante i riscaldamenti prepartita, aveva accesso privilegiato allo spogliatoio, e alle strutture della squadra. Secondo l’accusa, avrebbe sfruttato informazioni riservate prima che fossero pubbliche per guadagnarci e favorire gli scommettitori. Nel capo di imputazione non viene contestato alcun illecito a LeBron James, che resta comunque una vittima indiretta della vicenda. Fonti vicine al numero 23, citate da Espn e The Athletic, hanno precisato che il giocatore non è in alcun modo coinvolto e non era a conoscenza delle attività di Jones. I Lakers, contattati dai media americani, non hanno rilasciato commenti.