Le nanoplastiche assorbono i metalli pesanti

23 ore fa 2

Le nanoplastiche che derivano dalla naturale frammentazione dei rifiuti di plastica abbandonati sono particolarmente efficienti nell'assorbire le tracce dei metalli pesanti presenti negli ecosistemi e nell'introdurle nella catena alimentare. Una ricerca pubblicata su ACS ES&T Water aggiunge, ai già noti effetti dannosi delle nanoplastiche sul corpo umano, la capacità di questi frammenti di facilitare l'ingresso di contaminanti industriali pericolosi in organi e tessuti. 

Più vicine alla realtà. Le nanoplastiche sono frammenti di plastica di dimensioni comprese tra 0,001 e 0,1 micrometri (ossia tra 1 e 100 nanometri). I loro effetti sui viventi sono solitamente studiati usando nanoplastiche in polistirene (il polistirolo) di dimensioni uniformi prodotte commercialmente, ma più raramente con nanoparticelle reali, con dimensioni irregolari. Gli scienziati del New Jersey Institute of Technology (USA) sono invece riusciti in questo secondo intento. Dimostrando che anche forme e dimensioni dei frammenti di plastica influenzano la capacità di assorbire contaminanti esterni e la loro tossicità finale per l'organismo.

Nanospugne per metalli. I ricercatori hanno utilizzato sale grosso per macinare bottiglie d'acqua in PET (polietilene tereftalato), scatole di caramelle in polistirene (o polistirolo) e contenitori per alimenti in polipropilene estratti dai bidoni dell'immondizia. Il procedimento ha permesso di ricavare nanoplastiche di forme irregolari da rifiuti reali senza bisogno di prodotti chimici, e di dimensioni inferiori ai 200 nanometri.

Le nanoplastiche si sono dimostrate particolarmente efficienti nell'assorbire ioni di metalli pesanti come piombo, cadmio, manganese, cobalto, zinco. In particolare il polipropilene, usato in moltissimi prodotti casalinghi, giocattoli, imballaggi e flaconi, ha mostrato la più alta capacità di assorbimento tra le tre plastiche: in 5 minuti appena ha assorbito il 99% degli ioni di piombo. 

Sistemi di trasporto. Secondo i ricercatori, la superficie irregolare delle nanoplastiche nel mondo reale facilita l'assorbimento degli ioni di metalli pesanti perché offre più "appigli" per formare possibili legami; una volta caricate di queste sostanze, le nanoplastiche possono trasportarle nell'organismo dei viventi, nel quale penetrano in facilità, facilitandone il bioaccumulo (cioè il loro graduale incremento attraverso la catena alimentare).

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