Lazio senza rete: i gol non arrivano e Sarri s'inventa l'attacco girevole

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Il tecnico cerca nuove soluzioni e chiede un contributo a centrocampisti e difensori

No, così non va. Un solo gol nelle ultime tre partite di campionato e la Lazio torna a interrogarsi sulla consistenza del suo reparto offensivo. Il cui apporto, al momento, è decisamente insufficiente. La difficoltà a inquadrare la porta avversaria (pochi gol, ma soprattutto poche occasioni da rete create) pesa come un macigno sui propositi di rimonta in classifica dopo la falsa partenza (tre sconfitte nei primi quattro turni). È vero che la formazione di Sarri sta trovando continuità (cinque risultati utili di fila) e che ora può contare su una fase difensiva quasi perfetta (tre clean sheet nelle ultime tre partite e cinque in totale), ma è altrettanto vero che senza i gol non si va da nessuna parte. E pertanto adesso la priorità per Sarri e i suoi giocatori diventa aumentare considerevolmente la produzione offensiva.

nuove strade

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Facile a dirsi, un po’ meno a farsi. Altrimenti il problema sarebbe già stato risolto. Sicuramente la Lazio non è stata agevolata dalle tante assenze che ha dovuto fronteggiare e con le quali ancora deve fare i conti. In questo momento sono fermi ai box, tra gli altri, il centravanti titolare (Castellanos) e l’attuale capocannoniere della squadra (Cancellieri). Ma, visto che la fase offensiva non dipende solo dagli attaccanti, incidono tanto pure gli altri infortuni, da Rovella a Tavares (che, forse, contro il Cagliari può tornare disponibile), passando per Dele-Bashiru. Ma al di là di queste attenuanti, che non sono certo secondarie, resta la sensazione che la squadra debba fare di più e meglio per arrivare con maggiore frequenza e più efficacia nell’area avversaria. La formula del doppio centravanti, che aveva regalato 6 gol in 2 partite ma anche troppi squilibri, è stata accantonata. Si va avanti col 4-3-3 che consente ai biancocelesti di mantenere la solidità difensiva che è basilare. Con questo modulo andranno però trovati nuove idee e altri meccanismi. È vero che, rispetto al Sarri 1 (quando la Lazio non aveva certo il problema del gol) non ci sono più un Luis Alberto che inventa e un Immobile che colpisce come un cecchino. Ma, anche con interpreti diversi, si possono fare tanti gol. Aumentando i giri del motore, creando combinazioni vincenti. E cercando di essere più precisi quando le occasioni ci sono. Il primo banco di prova lunedì sera all’Olimpico. Contro il Cagliari è fondamentale tornare a vincere. E per farlo servono ovviamente i gol. Non importa se a realizzarli saranno gli attaccanti, i centrocampisti o i difensori. La sola cosa che conta è ricominciare a farli.

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