E' stata Laura Santi, la
giornalista malata di sclerosi multipla progressiva, morta due
mesi fa dopo aver avuto accesso al suicidio medicalmente
assistito la promotrice della raccolta delle quasi 5mila le
firme per la legge regionale di iniziativa popolare "Liberi
subito" sul fine vita depositate all'Assemblea legislativa
dell'Umbria.
Per l'occasione, prima della consegna dei 12 scatoloni
contenenti i documenti, davanti a Palazzo Cesaroni i
responsabili dell'Associazione Luca Coscioni, che con Santi
hanno portato avanti la battaglia legale, hanno incontrato la
stampa per ripercorrere il percorso che ha portato a questo
"straordinario risultato" e per annunciare i prossimi passi.
"L'Umbria è la 19/a regione che ha depositato le firme - ha
annunciato Matteo Mainardi, responsabile iniziative sul fine
vita - poi lo farà anche il Trentino così che tutte le regioni
italiane potranno discutere sulle relative proposte di leggi
regionali".
Per Cappato i 5mila cittadini umbri firmatari "stanno
offrendo una grande opportunità al Consiglio regionale". "Quella
di trattare - ha aggiunto - un tema concreto che riguarda la
salute e la libertà dei cittadini, per discuterlo al di fuori
delle logiche di partito e quindi liberamente, ascoltando
soprattutto le urgenze dei malati. Approvare presto la legge qua
in Umbria sarebbe anche una bella risposta al Governo che ha
fatto ricorso contro quella della Toscana".
All'incontro è intervenuta anche la presidente dell'Assemblea
legislativa dell'Umbria, Sarah Bistocchi, la quale dopo aver
ringraziato chi ha raccolto le firme ha parlato di un risultato
che "non è né un punto di arrivo né di partenza, ma di svolta".
"C'è urgenza di legiferare sul fine vita per garantire una vita
da vivere in modo dignitoso fino alla fine e non ci possiamo
permettere come istituzioni di far cadere l'eredità che ci ha
lasciato Laura Santi" ha detto.
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