La Space Economy italiana vale 8 miliardi di euro

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La Space Economy italiana nel 2021 ha prodotto un valore di circa 8 miliardi di euro, con oltre 23mila lavoratori impiegati nel settore. Il valore aggiunto stimato è di 2 miliardi, pari allo 0,1% del Prodotto interno lordo. Sono i dati elaborati grazie alla collaborazione tra l'Istat e l'Agenzia Spaziale Italiana e nata per capire l'impatto economico delle imprese che lavorano in questo settore. La prossima diffusione dei dati è prevista per il 2027 con riferimento all'anno 2024.

"Oggi occorre saper cogliere e far comprendere, in maniera il più ampia possibile, le interdipendenze che lo spazio ha e produce in favore di numerosi altri settori industriali e produttivi", afferma Teodoro Valente, presidente dell'Asi. "L'intesa che presentiamo non rappresenta un mero esercizio statistico, ma un pilastro essenziale per rendere disponibili dati oggettivi utili a supportare le politiche governative e strategiche essenziali per determinare la competitività del Paese - continua Valente - al fine di saper affrontare le sfide che il mercato globale richiede".

"Il proficuo ed efficace confronto tra i ricercatori e tecnici dell'Istat e gli esperti tematici dell'Asi - aggiunge il presidente dell'Istat, Francesco Maria Chelli - ha consentito di affrontare e superare sfide complesse in termini di classificazione e misurazione, che bilanciano il rigore dei conti nazionali con la rilevanza informativa delle nuove misurazioni prodotte".

Il settore spaziale si dimostra molto più produttivo della media, circa il 65% in più. Quasi l'80% del valore aggiunto in questo ambito, pari a 1,5 miliardi di euro, è generato dalle grandi imprese, quelle con più di 250 addetti, e la quasi totalità dei flussi con l'estero è gestita da quelle che fanno parte di gruppi multinazionali: 1,5 miliardi euro di importazioni e poco meno di 2 miliardi di euro di esportazioni. Le sette tipologie di aziende che insieme costituiscono oltre l'85% del settore si occupano di equipaggiamenti per il trasporto (35,1%), software (16,7%), telecomunicazioni (11,5%), elettronica (10,4%), trasmissione dati (6,7%), servizi professionali (2,9%) e infine macchinari e strumenti (2,3%). Queste industrie impiegano quasi 19mila persone, l'81% del totale.

La distribuzione geografica delle imprese è, però, molto sbilanciata: sono quasi tutte localizzate nel Centro e nel Nord-Ovest del Paese, che insieme contribuiscono per più dell'83%. Lazio, Piemonte e Lombardia sono in testa. Il contributo del Centro Italia, in particolare, è circa il 45% contro il 20,7% in altri settori, e le persone impiegate nella Space Economy costituiscono il 37,5%, contro poco più del 20%. Infine, la struttura occupazionale delle imprese spaziali è fortemente orientata verso livelli di istruzione più alti: il 32,3% dei dipendenti ha un'istruzione terziaria, mentre nel resto dell'economia questi sono solo il 16,2%.

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