La RD Congo sponsor del Barcellona diventa un caso. Polemiche in Spagna e a Kinshasa

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Il presidente del Mazembe ha scritto a quello della repubblica per denunciare lo sperpero di denaro. El Mundo Deportivo contro i blaugrana per questioni morali

Dal nostro corrispondente Filippo Maria Ricci

31 luglio - 14:44 - MADRID

Alla continua e frenetica ricerca di nuove fonti d’introiti, il Barcellona ha chiuso un accordo piuttosto peculiare con la Repubblica Democratica del Congo. Il club catalano incasserà dal Paese africano una cifra stimata tra i 40 e i 44 milioni di euro, non ci sono numeri ufficiali, per promuovere la Rdc. Un accordo positivo a livello finanziario che però porta con sé un notevole strascico polemico, tanto qui in Spagna come soprattutto in Congo. Per le prossime 4 stagioni le formazioni professionistiche del Barça avranno la scritta "R.D. Congo - Il cuore dell’Africa" sulla parte posteriore delle maglie d’allenamento, al nuovo Camp Nou, quando sarà pronto, sarà creata una “Casa Congo” e la polisportiva blaugrana s’impegna a organizzare campus nel Paese africano tanto per i giovani di varie discipline sportive, calcio, pallacanestro, pallamano, hockey a rotelle, calcio a 5, nonché corsi di formazione di vari tipo: tecnici, scientifici, organizzativi. L’idea poi è quella di promuovere la RD Congo con la speranza di renderla una meta turistica appetibile da migliaia di tifosi del Barça.

difficoltà

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E qui veniamo al primo punto critico dell’accordo. In questo momento il turismo in Congo è materia assai complicata, per la mancanza di infrastrutture e difficoltà pratiche assai evidenti. Solo lo spostamento dall’aeroporto di Kinshasa alla città è una mezza impresa. Muoversi per il Paese, senz’altro interessante e ricco di risorse, quasi utopistico e spesso pericoloso. Il Congo è in gravi difficoltà e questo accordo viene considerato uno sperpero di denaro dall’opposizione del governo. La protesta più vibrante arriva da Moise Katumbi, noto uomo politico e proprietario del Mazembe, 5 volte vincitore della Champions africana e avversario dell’Inter in un Mondiale per Club. Katumbi ha inviato una lettera aperta al presidente della repubblica Félix Tshisekedi nella quale definisce le varie sponsorizzazioni come “decisioni irresponsabili e moralmente inaccettabili”. Katumbi ricorda che il Paese è messo in ginocchio da una crisi umanitaria che ha provocato 7 milioni di sfollati con 25 milioni di abitanti che soffrono la fame e ritiene questa mossa pubblicitaria “una provocazione”.

Inter Milan's Argentine forward Diego Milito (L) challenges TP Mazembe's Amia Ekanga during their 2010 FIFA Club World Cup final football match at Zayed Sports City in the Emirati capital Abu Dhabi on December 18, 2010. AFP PHOTO/KARIM SAHIB (Photo by KARIM SAHIB / AFP)

sponsor e fame

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Questo un passaggio del testo: “Mentre voi vi impegnate a piazzare il nome del Paese sulle maglie dei club di calcio europei i nostri bambini muoiono di fame, i nostri soldati difendono il Paese per meno di 5 dollari al giorno e le nostre scuole cadono a pezzi”. Il presidente del Mazembe ha anche sottolineato l’ironia dell’invio di denaro a ricche squadre europee quando il calcio locale è in totale degrado, fermo per mancanza di fondi. Va ricordato che l’iniziativa della Rdc segue quella del vicino Ruanda, un Paese col quale il Congo ha in corso da anni un conflitto armato che negli ultimi mesi ha avuto una recrudescenza parecchio violenta fino all’accordo di pace siglato a Washington di fronte a Donald Trump il 27 giugno scorso. Il Ruanda ha sottoscritto contratti di sponsorizzazione con Arsenal, Psg, Bayern Monaco e Atletico Madrid, ma le condizioni di vita a Kigali e dintorni sono decisamente migliori rispetto al Congo, tanto che il Ruanda si appresta ad ospitare il Mondiale su strada di ciclismo.

Ensemble pour la Republique's (Together for the Republic) presidential candidate Moise Katumbi greets supporters during his final campaign rally in Kipushi, Democratic Republic of the Congo (DRC), on December 18, 2023. (Photo by Patrick Meinhardt / AFP)

soldi vs morale

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Anche in Spagna l’accordo tra Barça e Congo non è passato inosservato, e oggi il quotidiano politico madrileno El Mundo ha dedicato una pagina alla vicenda, con un titolo eloquente: “I conti prima dell’etica. Il Barcellona firma un accordo milionario col Congo, dove vengono violati i diritti umani”. Sul Mundo ricordano che l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, la cui sigla Unhcr fa bella mostra di sé sulle maglie da gioco dello stesso Barcellona, ha quantificato in 4,6 milioni i rifugiati congolesi denunciando multiple violazioni dei diritti umani della popolazione civile del Paese. Dalle colonne del quotidiano spagnolo riflettono sul fatto che l’accordo possa servire al Congo per ripulire l’immagine del Paese: il dubbio resta nell’aria, mentre nelle bisognose casse blaugrana entrano decine di milioni di euro.

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