L'omelia con tutti i cardinali, elettori e non elettori. Le letture in inglese e spagnolo. Attesa per il primo Angelus a San Pietro
9 maggio - 15:01 - MILANO
Dopo l'elezione e i festeggiamenti dei fedeli, Papa Leone XIV ha aperto ufficialmente il suo pontificato davanti ai cardinali. La sua prima omelia ha toccato i temi che, per Robert Prevost, sono centrali per la Chiesa di oggi, a partire dal rapporto con il mondo contemporaneo: "Anche oggi non sono pochi i contesti in cui la fede cristiana è ritenuta una cosa assurda, per persone deboli e poco intelligenti; contesti in cui a essa si preferiscono altre sicurezze, come la tecnologia, il denaro, il successo, il potere e il piacere", ha affermato. E ha messo in guardia da interpretazioni riduttive del Vangelo: "Ridurre Gesù a leader carismatico o superuomo è ateismo di fatto". Il primo Angelus del nuovo Papa è previsto domenica alle 12 dalla Loggia centrale, mentre lunedì 12 maggio alle 10 incontrerà gli operatori della comunicazione nell’Aula Paolo VI.
Le lingue della prima messa di Papa Leone XiV
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L’omelia è iniziata con alcune parole in inglese, pronunciate a braccio dal Pontefice: "Inizierò con una parola in inglese e il resto è in italiano, ma voglio ripetere le parole del Salmo Responsoriale: Canterò un cantico nuovo al Signore perché ha compiuto meraviglie e non solo con me, ma con tutti noi". Rivolgendosi ai cardinali, ha quindi aggiunto: "Miei fratelli cardinali, mentre celebriamo questa mattina, vi invito a riconoscere le meraviglie che il Signore ha compiuto, le benedizioni che il Signore continua a riversare su tutti noi". Le letture della liturgia sono state proclamate in inglese e spagnolo, le due lingue più utilizzate nelle celebrazioni vaticane rivolte a un pubblico internazionale, nonché le principali lingue parlate dal Papa, nato negli Stati Uniti e missionario per molti anni in Perù. La lingua liturgica della celebrazione, come di consueto nelle messe solenni, è stata il latino.
Fede e tecnologia
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Nel commentare il Vangelo, Papa Leone XIV ha dedicato ampio spazio a una riflessione sulla sfida di testimoniare la fede in una società sempre più orientata verso altri valori. "Si tratta di ambienti in cui non è facile testimoniare e annunciare il Vangelo e dove chi crede è deriso, osteggiato, disprezzato, o al massimo sopportato e compatito", ha osservato.
la conclusione dell'omelia di Papa Prevost
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Poi, al termine della sua prima messa, Papa Leone XIV ha indicato "un impegno irrinunciabile per chiunque nella Chiesa eserciti un ministero di autorità: sparire perché rimanga Cristo, farsi piccolo perché Lui sia conosciuto e glorificato, spendersi fino in fondo perché a nessuno manchi l'opportunità di conoscerlo e amarlo". E ancora, "Dio mi dia questa grazia, oggi e sempre, con l'aiuto della tenerissima intercessione di Maria Madre della Chiesa", ha aggiunto Prevost. Infine, tutti i cardinali hanno applaudito il nuovo Pontefice.
l'alloggio di Papa Leone XIV
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Papa Leone XIV ha scelto, almeno per il momento, di rimanere nel Palazzo del Sant’Uffizio, lo stesso edificio in cui risiedeva già prima del Conclave. Il Pontefice aveva infatti stabilito lì la sua dimora da quando era stato nominato Prefetto del Dicastero per i Vescovi. La decisione di restare in quella sede è legata anche ai lavori di ristrutturazione in corso al Palazzo Apostolico, tradizionale residenza dei Papi. Nella giornata odierna, in ogni caso, è prevista una riunione operativa per definire il cronoprogramma degli interventi. Una decisione definitiva sull'eventuale trasferimento verrà presa al termine della riunione.
gli incarichi nella curia confermati da Papa Leone XIV
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"Sua Santità Leone XIV ha espresso la volontà che i Capi e i Membri delle Istituzioni della Curia Romana, come pure i Segretari, nonché il Presidente della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano, proseguano, provvisoriamente, nei rispettivi incarichi donec aliter provideatur", si legge in una nota della sala stampa della Santa Sede. "Il Santo Padre desidera, infatti, riservarsi un certo tempo per la riflessione, la preghiera e il dialogo, prima di qualunque nomina o conferma definitiva".
La Gazzetta dello Sport
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