Ci sono società sportive che fanno della crescita dei ragazzi una vocazione, che strutturano tutta la loro attività attorno a loro. È il caso dell'Asd Calcio Brusaporto, squadra del piccolo, omonimo paese della Bergamasca, che conta meno di seimila anime. Negli ultimi cinque anni, in Serie D, ha sempre vinto un riconoscimento speciale nel proprio girone: il premio 'Giovani D Valore', che la Lega nazionale dilettanti assegna in base a quanti Under 19, specialmente del proprio settore giovanile, una società schiera in campo.
"La nostra filosofia - racconta all'ANSA il direttore generale della squadra, Massimo Colzani - nasce dall'ambizione di crescere dei ragazzi e di mostrare che, con dei giovani 'fatti in casa', si può comunque puntare a dei campionati di tutto rispetto a livello nazionale e non solo locale: nel tempo abbiamo investito tanto nel settore giovanile, dove tutte le nostre squadre agonistiche appartengono ai gironi élite". I benefici di questo lavoro si vedono nella prima squadra, che da sette anni è in serie D e, anche grazie ai giocatori del vivaio, riesce sempre a chiudere nella parte medio-alta della classifica. Ma quest'anno, nel girone di andata, la striscia di premi giovani vinti consecutivamente si è interrotta, con il Brusaporto che si è trovato in fondo a questa particolare graduatoria. Nel frattempo, però, veleggiava in cima a un'altra, guardando le altre dall'alto in basso nella classifica del girone B e arrivando a togliersi soddisfazioni uniche, tra cui una roboante vittoria per 3-0 contro il Chievo nella trasferta a Verona. Nelle ultime partite la squadra ha un po' rallentato, ma al giro di boa il Brusaporto è terzo, a soli quattro punti dalla vetta.
Nel Brusaporto, in serie D, crescere i giovani conta più di vincere
Che cosa c'è di diverso, rispetto alle stagioni precedenti? "Abbiamo confermato - spiega Colzani - l'ossatura dell'anno scorso e il nucleo di calciatori esperti. C'è un programma biennale con un allenatore che ci sta facendo divertire molto. E stiamo valorizzando comunque dei giovani: abbiamo un portiere molto valido che arriva dall'AlbinoLeffe e, soprattutto, tre prestiti importanti dall'Atalanta". Non essendo ragazzi del vivaio non incidono sulla classifica 'Giovani D Valore', ma il fatto che le società più blasonate del territorio bergamasco inizino ad affidare i loro giocatori al Brusaporto è un riconoscimento alla bontà dell'approccio con cui ha conseguito i suoi traguardi in questi anni. E la posizione in classifica, in qualche modo, lo conferma: "Non siamo 'risultatopatici' - ci tiene a specificare Colzani - ma il risultato a volte è lo specchio del lavoro fatto in settimana: stiamo facendo una stagione molto al di sopra delle nostre più rosee aspettative, anche per disponibilità finanziarie. Siamo terzi, è vero, ma è un po' come Davide contro Golia". "Noi ragioniamo al contrario - prosegue -. Per una società come la nostra, la Serie D equivale già alla Champions League: senza illusioni, essere in questa posizione significa essere con un piede, se non con un piede e mezzo nella conferma della categoria".
Come verrà sfruttata, quindi, questa posizione? "Non nego che questa voce 'zero' sui giovani stride un po' con la storia recente del Brusaporto - risponde Colzani -. Stiamo facendo in società delle valutazioni per cui dovremo scegliere se proseguire col blocco dei giocatori esperti o se, come negli ultimi anni, riprendere un percorso". Una possibilità che è favorita dal cambio di regolamento di quest'anno, in cui sono previsti due premi 'Giovani D valore' distinti per il girone di andata e per quello di ritorno. "Altre società penseranno a rinforzarsi, noi non possiamo sognare un rinforzo togliendo un posto a dei giovani validi. Quello che è certo - conclude Colzani - è che quella voce 'zero' verrà cancellata nel girone di ritorno".
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