La lunga notte della manovra tra citazioni delle Kessler e di Marzullo

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C'è chi cita le sorelle Kessler e chi Gigi Marzullo. C'è chi posta i selfie in diretta e chi sgranocchia qualcosa o si tiene su con un necessario caffè. La lunga notte dell'Aula della Camera impegnata sugli ordini del giorno della manovra è passata senza grandi scossoni, ma tra i banchi dell'opposizione (ed anche della presidenza) non sono mancati gli interventi ironici e, in qualche caso, anche qualche piccola stoccata. E per una legge di bilancio chiusa con rocambolesche capovolte praticamente in extremis non poteva quasi essere altrimenti.

Dopo il sì alla fiducia incassato dopo le nove di sera, la nottata è iniziata alle 22 con l'esame degli ultimi emendamenti e della Nota di variazione al bilancio di previsione. I toni sono rimasti accesi ma contenuti fino all'intervento di Giuseppe Conte per chiedere maggiori risorse per il sistema sanitario nazionale. Poi si è entrati nel vivo della sfilza di 239 ordini del giorno, quest'anno particolarmente attesi, nonostante l'ora tarda.

Gli occhi erano puntati proprio sull'ultimo, quello della Lega che impegna il governo a valutare lo stop all'aumento dell'età pensionabile, ma "compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica". L'odg ha ricevuto il parere favorevole del governo ed è passato verso le 23. Poi il dibattito è proseguito a lungo, fino alle 4.30 del mattino con un'unica pausa verso l'1 di notte.

Il più curioso, appoggiato dai ripetuti applausi arrivati dai banchi del Pd, è stato l'intervento di Gianni Cuperlo in difesa dell'odg a favore del settore dello spettacolo. "Ancora una volta siamo qui, come di consueto sempre di notte, noi diciamo un modo per capire, per capirsi e forse anche per capirci, quando un giorno è appena finito e un nuovo giorno è appena cominciato", cita ironicamente il rappresentante dem, che - proprio scavallata la mezzanotte - va anche avanti con la tradizionale chiusa del programma notturno di Gigi Marzullo: "un giorno in più per amare, per sognare e per vivere".

Il vero mattatore della seduta fiume è stato però Giorgio Mulè a cui è stata affidata la presidenza. Una guida piuttosto esuberante la sua, ma che ha probabilmente contribuito a tenere l'Aula sveglia, nonostante il passare delle ore. A tutte le ore Mulè richiama, sollecita, corregge, accelera: "La notte è piccola per noi..." canticchia a un certo punto.

Gli ordini del giorno sono tantissimi, le riformulazioni anche, i pareri si accavallano nelle letture delle due sottosegretarie all'Economia Lucia Albano e Sandra Savino. Il presidente interviene più volte per chiarire i respingimenti e le riformulazioni, fa accantonare due odg su cui i pareri non sono ben esplicitati, "non può essere un po' e un po'". Poi conclude sarcastico: "Mi sembra la tombola!". 
   

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