La Lega contro il Comune di Roma: 'Censura i manifesti sul dl sicurezza'

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"Il Comune di Roma, che nel marzo scorso aveva sostenuto politicamente e finanziariamente la manifestazione di sinistra convocata da Michele Serra a favore dell'Europa, censura i manifesti della Lega sul Decreto sicurezza e che, tra le altre cose, evidenziano le novità su sgomberi e scippi in metro". Lo rende noto il partito di Matteo Salvini.

"Il Campidoglio ha scritto una lettera per imporre 'l'immediata rimozione/copertura dei suddetti manifesti'. Si tratta di un evidente caso di bavaglio comunista, un attentato alla democrazia, un atto di arroganza, uno sfregio alla libertà di opinione, un attacco a chi lavora e ha pagato le affissioni. Per tutti questi motivi, la Lega reagirà duramente in tutte le sedi, comprese quelle istituzionali. Faremo di tutto per non farci imbavagliare: il Campidoglio, anziché preoccuparsi dei manifesti della Lega, dovrebbe dirottare le energie per risolvere i problemi delle periferie o bloccare i malviventi che scippano nelle metro. Oppure il Comune di Roma pensa davvero sia urgente sguinzagliare la Polizia Locale per dare la caccia ai manifesti della Lega?". La Lega fa sapere di aver "presentato denuncia". 

Immediata la replica del Campidoglio: i manifesti della Lega sono stati rimossi perché violano le norme vigenti circa i contenuti etici delle pubblicità. Il Comune precisa che vengono rimossi manifesti "il cui contenuto contenga stereotipi legati all'appartenenza etnica".

"Si tratta di un atto adottato autonomamente dagli uffici competenti, a seguito di esposti pervenuti da cittadini: non si tratta dunque di censura, ma dell'applicazione puntuale delle norme vigenti", precisano dal Comune di Roma. "Resta ovviamente possibile presentare formale ricorso contro la decisione o proseguire la campagna pubblicitaria, modificando i contenuti in modo da renderli conformi al Regolamento", conclude il Campidoglio.

Manifesti della Lega, reati e foto di nomadi ed extracomunitari Campagna sul ddl sicurezza, furono imbrattati da attivisti ROMA 'Scippi in metro? Ora finisci in galera senza scuse'. E ancora: 'Occupi una casa? Ti buttiamo fuori in 24 ore'. Oppure: 'Blocchi una strada a chi lavora? Finisci in galera'. Queste le scritte dei manifesti della campagna della Lega sul ddl sicurezza rimosse dal Campidoglio. Ad accompagnare gli slogan immagini di nomadi, extracomunitari o ragazzi con i capelli rasta. Ad esempio i poster sugli scippi raffiguravano una persona nomade scortata da un agente di polizia all'interno di un vagone della metropolitana. Gli occupanti abusivi erano invece giovani "alternativi" ed extracomunitari mentre quello riferito ai blocchi stradali ritraeva un attivista per clima di Ultima Generazione. Molti dei manifesti sono stati imbrattati da attivisti con la vernice rossa.

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