Una rappresentanza bianconera in visita dal presidente degli Stati Uniti, a cui hanno regalato una maglia bianconera con il numero 47
Dal nostro inviato Filippo Cornacchia
18 giugno - 22:24 - WASHINGTON
La Juventus inizia il Mondiale per club non solo a Washington, ma proprio alla “Casa Bianca”. Nel pomeriggio americano (sera in Italia) – nelle ore precedenti al debutto contro l’Al Ain -, il presidente della Fifa Gianni Infantino ha accompagnato una delegazione bianconera capitana dall’ad di Exor John Elkann in visita al presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Il nipote dell’Avvocato Agnelli, arrivato in America per vedere l’esordio della sua squadra al Mondiale, ha raggiunto la “White House” insieme all’ad Maurizio Scanavino, al dg Damien Comolli e al direttore delle strategie sportive Giorgio Chiellini.
DA MCKENNIE A…
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Presenti anche Igor Tudor e molti giocatori: dai nazionali Usa Weston McKennie e Timothy Weah, da capitan Manuel Locatelli a Federico Gatti fino Teun Koopmeiners e Dusan Vlahovic. I bianconeri hanno regalato a Trump una maglia della Juventus con il numero 47.
CUORE E LAVORO
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La presenza di Elkann a Washington è stata particolarmente apprezzata dai dirigenti, da Tudor e dalla squadra. L’ad di Exor aveva salutato i bianconeri la scorsa settimana alla Continassa, alla vigilia della partenza per il Mondiale, con un discorso motivazionale che aveva colpito tanto Tudor quanto i giocatori. Del tipo: siamo la Juventus e a un Mondiale andiamo con l’ambizione di portare a casa un trofeo. John, nonostante i numerosi impegni di lavoro da una parte all’altra del mondo, ha mantenuto la parola data alla squadra e si è presentato a Washington in tempo per vivere il debutto dal vivo. Un segnale di grande vicinanza, apprezzato a tutti i livelli. La presenza in contemporanea negli Usa di Elkann, Scanavino, Comolli e Chiellini sarà anche l’occasione per un aggiornamento sulle prime mosse del nuovo corso e sulle prossime da effettuare per rinforzare la Signora.