La MCL39 è la monoposto migliore del Mondiale, ma il quattro volte iridato è l'unico pilota capace di andare oltre i limiti della macchina che guida. E se in McLaren continuano a non stabilire delle gerarchie...
Marco Bruckner
21 maggio - 11:11 - MILANO
Dopo le prime sette tappe, il Mondiale di Formula 1 sembra essere un affare per tre. Un mostro a tre teste, con due sfumature di arancione: il papaya della McLaren, e di conseguenza dei suoi alfieri Oscar Piastri e Lando Norris, e l’Orange, colore simbolo dell’Olanda, di Max Verstappen. In vetta alla classifica al momento c’è l’australiano, vincitore di quattro Gran Premi, con il compagno di squadra a seguire e il rivale della Red Bull in terza posizione. La MCL39 è la vettura più veloce della griglia e su questo ci sono pochi dubbi. La RB21 non è allo stesso livello, ma Verstappen è in grado di portarla oltre i suoi limiti, lottando spesso al vertice. Senza dimenticare che anche la squadra di Milton Keynes, parsa a tratti smarrita nella seconda parte del 2024, in questo inizio di stagione si è invece dimostrata reattiva nel comprendere e risolvere i problemi della monoposto nel corso dei vari weekend. Il campione del mondo è l’unico in grado di insidiare il dominio di Woking, rimanendo aggrappato a una lotta Mondiale che sulla carta, dato le prestazioni delle vettura, non dovrebbe essere la sua. La McLaren, al momento, non ha scelto una prima guida da prediligere in chiave anti-Verstappen. Scelta comprensibile, dato il livello della macchina. Riuscirà Max nel corso della stagione a costringere Andrea Stella a una scelta delicata e difficile?
LE CARTE DI max
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Verstappen dalla sua ha il talento, l’esperienza e una cattiveria agonistica con pochi paragoni (o forse nessuno) in griglia. Né le voci sul futuro né la paternità sembrano averlo distratto dal suo obiettivo sportivo, ovvero la conquista della quinta corona consecutiva. Dalla tappa di Imola, l’iridato si porta a casa non solo 25 punti, ma anche buone sensazioni. Se da una parte a garantirgli la testa della corsa è stata la sua prodezza in partenza, dall’altra è da sottolineare che la Red Bull è stata più veloce della McLaren per tutto il GP. Tanto che il distacco di Max sugli inseguitori a un certo punto sembrava uno di quelli a cui si era soliti nel 2023. La Red Bull, dunque, potrebbe aver ritrovato la bussola da un punto di vista tecnico. Difficilmente il team di Milton Keynes riuscirà a dare a Verstappen una monoposto dominante, ma potrebbe garantirgliene una competitiva. Nella speranza che l’olandese faccia il resto, colmando il gap tecnico con il proprio talento. L’iridato ha dimostrato di saper trovare quel qualcosa in più nei circuiti più racing, tradizionali. Quelli che valorizzano il pilota: non a caso, le sue vittorie sono arrivate in due classiche come Suzuka e Imola. Ha fatto invece più fatica, soprattutto in gara, in tracciati dove a fare la differenza è il livello del mezzo. Per giocarsi le sue carte, dunque, il campione del mondo ha bisogno che il team gli dia una monoposto in grado di stare costantemente vicino alle McLaren, anche in quei weekend in cui non sarà in grado di tirare fuori il coniglio dal cilindro. Con una RB21 più costante, l’olandese potrebbe infatti diventare un problema concreto per i rivali di Woking.
LA GESTIONE MCLAREN
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Un dato indiscutibile dopo i primi sette GP è che la McLaren dispone della miglior monoposto in griglia. Un risultato che arriva da lontano: il team papaya ha fatto vedere i primi lampi nella seconda parte del 2023 per poi prendersi la corona del costruttori nell’anno successivo. Un successo targato Andrea Stella, team principal, e Zak Brown, a cui va dato atto di aver riportato al vertice in pochi anni una squadra sì storica, ma che era in grandi difficoltà economiche e sportive quando fu presa in mano dal manager americano. La McLaren questa stagione ha la possibilità di fare l'en plein, ovvero di vincere sia il titolo costruttori che quello piloti. Con 132 punti di vantaggio sulla Mercedes dopo nemmeno un terzo di Mondiale, il bis nel costruttori sembra un’impresa alla portata per il team di Woking. Meno scontata è invece la conquista della corona dei piloti, che al momento non è contesa solo dagli alfieri papaya, ma anche da Verstappen. Consci di avere a disposizione il miglior mezzo del lotto, i vertici McLaren per ora hanno scelto di non prediligere uno tra Piastri e Norris. La dimostrazione c’è stata ad Imola, con l’inglese lasciato libero di attaccare il compagno, nonostante quest’ultimo sia leader del Mondiale. Un sorpasso che a livello pratico vale tre punti, ma che constata l’attuale volontà del team di lottare con entrambi i piloti. La speranza a Woking è che il livello della monoposto, e anche di chi la guida, sia tale da mettere una distanza di sicurezza tra Verstappen e gli alfieri McLaren, permettendo loro di lottare senza l’ombra imponente del campione del mondo. Se quest’ultimo dovesse invece lottare fino all’ultimo, allora il team potrebbe trovarsi a una scelta difficile ma inevitabile. Motivo per cui sia Piastri che Norris sono i primi interessati a fare più punti possibili in questo periodo di “libertà”, a partire dalla prossima tappa a Monaco.