La cerimonia di apertura di Milano-Cortina: inclusione, due bracieri e il ricordo di Armani

3 ore fa 2

Oltre allo show all'interno di San Siro, il 6 febbraio appuntamenti in contemporanea anche a Cortina, Livigno e Predazzo

Andrea Buongiovanni

Giornalista

16 ottobre 2025 (modifica alle 19:57) - MILANO

“Road to opening cerimony”, “Il percorso verso la cerimonia di apertura”: nel ventre di San Siro, a 112 giorni dal via dell’Olimpiade di Milano Cortina 2026, si svelano i primi, significativi dettagli dello show che sarà. L’evento più visto di tutti i Giochi. Quello che traccerà la strada dell’intera edizione. Con una novità storica: le cerimonie, contemporanee (il via alle 20.30, durata due ore e trenta minuti), saranno quattro. Oltre a quella di Milano, ecco quelle di Cortina, di Livigno (anche per gli atleti di Bormio) e di Predazzo (comprendendo quelli di Anterselva). I due portabandiera per Paese potranno sfilare in cluster diversi. Con un’eccezione, approvata di recente dal Cio su richiesta del Coni: gli alfieri azzurri saranno quattro. Il tutto nel segno e nel rispetto di una rassegna mai così diffusa sul territorio nazionale. C’è un’altra prima volta: saranno due i bracieri a venir accesi. A Milano, all’Arco della Pace e a Cortina, nella centrale piazza Dibona. Alle tv l’arduo compito di rendere il tutto al meglio.

il claim

—  

Intanto, tornando alla cerimonia vera e propria, il claim: Armonia. “Nel senso di mettere insieme elementi diversi - spiega Marco Balich, direttore creativo delle cerimonie, alla quattordicesima esperienza nel campo, Paralimpiadi comprese - di “mischiare” stili, tradizione e futuro, ma pure città e montagne. La nostra cerimonia marcherà il dialogo e la consonanza tra uomo e natura, tra culture, persone e tipologie di pensiero. Lancerà, soprattutto, un messaggio di pace, mai necessario come in questo momento. Parlerà al mondo, ma con un accento fortemente italiano. Le celebrities? Gli atleti saranno al centro di tutta la nostra narrativa”.

i nomi

—  

Per ora viene svelata un’unica stella: Matilde De Angeli, attrice internazionalmente riconosciuta. Sarà protagonista di un prestigioso momento della serata. Viene fatto un solo altro nome: quello di Giorgio Armani. In onore alla moda italiana, verrà commemorato al meglio. “Metteremo in risalto il talento italiano, dimostreremo di saper creare bellezza - dice Maria Laura Iascone, direttrice delle cerimonie - racconteremo il nostro spirito, ripercorreremo la nostra storia millenaria e i suoi protagonisti, da Leonardo da Vinci a Cristoforo Colombo. Fino all’attuale made in Italy, tra arte, moda e design. Faremo vedere un’Italia che trasforma la tradizione in avanguardia”.

le parole

—  

“Il fatto che la cerimonia di Milano si svolgerà a San Siro - sottolinea Giovanni Malagò - presidente della Fondazione - con la sua storia, anche presente, non è secondario. I suoi 80.000 posti a sedere sono un unicum per le Olimpiadi invernali. Avremo due miliardi e mezzo di telespettatori: ci faremo conoscere al mondo”. “Se tutto funzionerà bene - aggiunge il Ceo Andrea Varnier - il resto sarà più semplice. Sarà un momento delicato, il più delicato di tutti i Giochi, con la presenza del maggior numero di dignitari, di atleti, di spettatori, di volontari. Vietato fallire…”. Beppe Sala, sindaco di Milano, allarga l’orizzonte: “Siamo pronti - sostiene - ma serve riscaldare la città, coinvolgere i cittadini. E nel momento in cui parte un nuovo progetto relativo, la cerimonia sarà anche un tributo a San Siro”. Chiude Attilio Fontana, presidente di Regione Lombardia: “Cercheremo di arrivare anche oltre i territori direttamente coinvolti - spiega - tutto il Paese deve essere consapevole della portata e della meraviglia di un’Olimpiade”.

Leggi l’intero articolo